Pregate, Fratelli…….. Padre Nostro…. di Don Silvio Mesiti
Nella comunità a cui l’evangelista Matteo parla,coloro che commettevano peccati, venivano considerati impuri e dovevano essere scacciati via dalla stessa comunità.
Alla luce degli insegnamenti di Gesù, tuttavia, secondo cui Dio è padre misericordioso di tutti gli uomini, dei quali vuole la salvezza senza distinzione morale, “Dio infatti vuole che tutti siano salvi e giungano alla conoscenza della verità”
Direi che per analogia di quanto avviene antropologicamente e sociologicamente nelle nostre famiglie, le persone che commettono errori, devono essere
particolarmente aiutate ad uscire dal loro stato, soprattutto per i peccati gravi,e per i quali hanno perso la loro dignità.
Allora, essendo tutti fratelli,è chiaro che è importante assumere un atteggiamento di aiuto, attraverso la correzione fraterna, ispirata alla parola di Dio che oggi ci viene promulgata in questa domenica nella prima lettura del libro del profeta, Ezechiele .
Credo che sia chiaro che per lo stesso vangelo, i peccati che si commettono contro chiunque, già per il fatto di essere peccati non sono offese a Dio, ma sono offesa a se stessi, contro la propria dignità e contro la comunità.
Perciò è necessario Collaborare tutti per il bene personale di chi sbaglia, ma anche per il bene di ciascuno di noi, per cui “se un tuo fratello pecca contro di te”….
Convinti che tutti i peccati sono contro di noi e contro se stessi, tu senza pettegolezzi, ma soprattutto spinto dalla carità e dall’amore fraterno, vai a correggerlo con prudenza e con saggezza per il suo bene, il tuo bene e il bene della comunità intera.
Se non ascolta cerca di trovare collaboratori tuoi,non per fare pettegolezzi quanto piùttosto per essere più forti nella proposta di correzione che gli proponi
l’evangelista poi conclude dicendo che se non ascolta neanche costoro, vai a dirlo alla chiesa, e sia trattato come un pagano o un pubblicano.
Questo non significa distruggerlo ma significa soprattutto accoglierlo e mettere in atto tutte le possibilità, per questo che rimane nostro fratello, perché capisca il senso della sua colpa, e come il figliol prodigo, pensi di Tornare nella casa del padre, dove essere accolto.
Sulla strada che Gesù ci insegna, il quale si ferma incontrando il lebbroso, che va a mangiare con i pubblicani e con i peccatori suscitando lo scandalo dei cosiddetti perbenisti, anche la nostra comunità si deve orientare verso tutti gli, emarginati e peccatori.
Io ritengo che ci sia un’inflazione del termine fratelli nella liturgia
che celebriamo quotidianamente, e padre, quando ci rivolgiamo nelle nostra preghiera più bella che il signore ci insegna, dimenticando che il padre che noi invochamo, non è solo mio individuale, ma il padre di tutti
buona domenica
Don Silvio Mesiti