Palmi, intervento di Don Silvio nella sala del consiglio comunale per la Festa della Varia 2023

La caratteristica fondamentale della festa della Madonna della Lettera e della Varia, che poi è la condizione necessaria per la buona riuscita della manifestazione, è il coinvolgimento totale della popolazione non solo nella celebrazione finale che culmina  con il grande carro trascinato da centinaia di persone sull’asfalto del corso di Palmi, su cui, all’altezza di circa 16 metri, una bambina, vestita di azzurro, ondeggia, su un’asta ben collaudata, in mezzo ad un mare di folla, venuta da tutta la Calabria o forse da tutta l’Italia, che osserva col fiato sospeso, questo grande spettacolo, ma anche in tutte le fasi della preparazione

 

E’ certamente un episodio, questa festa, che appartiene alla tradizione storica, culturale, folcloristica e soprattutto religiosa, che merita di essere approfondito in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello psicologico della gente che lo decide, lo prepara, lo esegue e lo celebra.

 

Intanto è sintomatico il fatto che questo avvenimento, pure legato alla devozione alla Madonna della Lettera, Patrona della Città di Palmi, la cui festa religiosa viene celebrata puntualmente ogni anno, si svolgeva ad intervalli di tempo relativamente lunghi. Sembrerebbe infatti, che nel passato gli amministratori decidessero di ripristinare la festa alla fine del loro mandato politico-amministrativo.

 

E questi tempi avevano ed ancora secondo me, hanno la loro giustificazione, fondata sulla necessità di dovere spendere molto tempo e soprattutto molto denaro che, in questi ultimi decenni non è facile reperire tra la popolazione o tra le casse dello stato, ma anche per le difficoltà tecniche, strutturali ed organizzative, che richiedono uno sforzo che difficilmente si potrebbe sopportare ogni anno.

 

C’è da dire comunque che quanto la tradizione ci ha tramandato non sempre integralmente può trovare le sue giustificazioni nei tempi moderni, certamente dal punto di vista religioso, ma anche dal punto di vista sociale ed economico.

 

Da qui lo sforzo di reinterpretare quanto ci è stato tramandato, per trovare unità di intenti e di partecipazione di tanta gente che ormai vive criticamente ogni cosa e che rimane perplesso di fronte ai principi ispiratori ed allo stesso svolgimento della manifestazione.

 

         È necessario quindi studiare per capire e far capire, leggendo i significati più profondi ed i valori che questa festa contiene, adeguandoli alle esigenze del presente perché la gente non venga lasciata solo a guardare, ma anche a vivere e celebrare.

 

L’itinerario che accompagna la festa dal momento in cui si decide di farla, fino al momento dell’esecuzione, nell’impegno di ripristinare il vecchio per renderlo funzionante, è lo stesso itinerario psicologico che percorre ogni cittadino che, per necessità di cose, deve essere protagonista.

Ed anche per la Chiesa ed i fedeli praticanti si pone l’esigenza di trovare una collocazione che, alla luce degli insegnamenti del magistero, dalle celebrazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II in poi, ha vissuto un radicale riforma di carattere liturgico e pastorale, interpretando i segni dei tempi e le esigenze dell’uomo moderno che certamente si sono anch’esse radicalmente trasformate.

 

La Chiesa sa che deve dare risposte fondate su una fede autentica che tocchi il cuore ma soprattutto la mente di chi ha bisogno di risposte sostanziali e definitive che difficilmente si riscontrano in celebrazioni episodiche che non possono lasciare una traccia nella vita e nelle difficoltà di ogni giorno, ma è altrettanto vero che bisogna avere la pazienza di intraprendere un’opera di Evangelizzazione che tocchi la vita di tutti gli uomini, soprattutto i più lontani da una vita ecclesiale e che perciò rischiano di rimanere spettatori e non protagonisti, staccati  dalla fede nel Cristo Incarnato.

 

A noi sembra che l’aspetto positivo che va evidenziato sia il risultato finale in una popolazione che alla fine, nonostante le divisioni di carattere politico, sociale e culturale, ritengono di dover tirare, tutti insieme nella stessa direzione e con tutte le forze possibili, perché il carro non si fermi. Per un giorno, per dieci minuti i Palmesi sono tutti d’accordo, sia pure per motivazioni diverse, e spingono nella stessa direzione.

Sarà il pensiero verso la bambina che sta in alto, la paura del rischio che si corre, o l’orgoglio di avercela fatta, la cosa certa è che tutti sta insieme e si riesce finalmente   a collaborare.

 

Non è facile, in questo contesto, definire l’azione di tutte le persone coinvolte nelle manifestazioni della “Varia” come un atteggiamento di fede ed è altrettanto difficile, per chi ha il compito di attuare una catechesi adeguata alle esigenze dell’uomo moderno, accontentarsi di episodi come questi.

 

         Ma, dopo aver dato il giudizio sull’autenticità ed il valore teologico, rimane importante restare pazientemente coll’uomo e col popolo che si ama, in nome della stessa fede e con la pazienza di correggere quanto noi stessi, in tanti anni abbiamo “conservato”.

 

Abbiamo constatato che parlare per tanto tempo della “Varia” è stata una buona occasione per coinvolgere migliaia di persone, sia pure in maniera critica, per parlare della Madonna e della Sua Lettera, che per noi rimane Cristo da approfondire ogni giorno di più e soprattutto di accogliere nella mente e nel cuore.

 

Proprio per questo, pur consapevoli della pochezza di quanto riusciamo ad ottenere, che la Grazia di Dio, di cui noi siamo solo strumento, opera, quando e come vuole, in maniera misteriosa ma vera.

 

Questa festa accende, in ogni caso, la grande speranza di saper recuperare da parte di tutti, quei valori che emergono, in maniera evidente, dall’esperienza che si è costretti a vivere o che si vive con gioia e con entusiasmo: la solidarietà, la comunione e la collaborazione.

 

Se all’indomani della festa, quando si sarà spenta l’eco dell’emozione e dei fuochi, quando si saranno spente le ultime luci colorate del corso e della piazza, ogni cittadino, ritornando alle consuete occupazioni, si renderà conto delle gravi carenze delle strutture sanitarie e delle gravi necessità economiche e sociali in cui versano migliaia di persone, avrà capito che al di la delle divisioni di ogni genere, ci si dovrà trovare tutti uniti, per risolverli, allora certamente la festa della Varia sarà servita a qualcosa.

 

Anche ai politici, ai responsabili di ogni settore della società civile chiediamo di continuare, con lo stesso zelo, a rendere efficiente il carro dei servizi, per realizzare l’aspirazione di ogni uomo; la Giustizia e la Pace. 

 

Alla Madonna Santissima chiediamo di intercedere per noi e di assistere gli sforzi di tutti coloro che ci amministrano, di tutte le forze di volontariato e tutti i cittadini gli operatori che hanno a cuore il bene della nostra città