Il Vangelo della Domenica a cura di Don Silvio Mesiti

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Parola del Signore

Prima del commento, ritengo che sia assolutamente necessario leggere il vangelo  di Matteo, per capire il senso del nostro essere CHIESA,NEL MONDO DI OGGI
 
Dopo aver dato da mangiare alle folle, Gesù COSTRINGE gli apostoli ad andare verso l’altra riva, verso l’ occidente, segno di un mondo ancora pagano,  e vittima degli scribi e farisei, in piena polemica con la sua messianicita’
 
OBLIGA gli apostoli a salire sulla barca, restando da solo, che è  segno, oggi, della chiesa, la cui vocazione è  di uscire dalla propria sicurezza, per recarsi, come afferma Papa Francesco, verso le periferie sociali, culturali ed anche religiose, lontane dalla vera chiesa, quella voluta dal Maestro.
 
I sentimenti di Gesù  sono profondamente tristi,  sia per le delusioni esistenziali presenti, come ci dice il Vangelo, sia perché  recentemente ha sentito parlare dell’uccisione di Giovanni Battista, la cui fine sa che sarà  anche la sua.
 
Lui, il maestro, in questo contesto, sente il bisogno di salire da solo sul monte in contemplazione del Padre, mentre la barca con gli apostoli è  in balia delle onde di un mare in tempesta ,segno del male.
 
È  la situazione di una chiesa, che potrebbe essere la nostra, apparentemente abbandonata da Cristo, che decide di camminare sulle acque tempestose, segno della sua onnipotenza contro il mare profondo.
 
Al vederlo, gli apostoli riprendono coraggio, decisi di riprendere la strada per incontrare tutti gli uomini, ai quali annunziare il vangelo della misericordia e del perdono.
 
Pietro,  come avviene sempre nel vangelo, a nome di tutti gli apostoli, chiede a Gesù  di farlo andare incontro a  lui, cosa che Gesù  gli concede, facendolo camminare sulle acque, fino a quando, preso dalla paura per il mare che si agita, sta per sprofondare, dubitando della potenza del maestro sul male.
 
Sentendo il bisogno finalmente della potenza di Dio, invoca Gesù, il quale dimostrandosi onnipotente figlio di Dio,  “IO SONO NON SONO IO,”  lo salva, e dopo aver fatto tornare la calma delle acque, risale sulla barca, per andare, insieme agli apostoli, incontro all’umanità, bisognosa della sua PAROLA e della Sua salvezza!
Don Silvio Mesiti