Il Cammino dello Spirito, XXXII Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti
TRENTADUESIMA DOMENICA
Mc 12,38-44
“Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere.
Essi riceveranno una condanna più severa“.
Dopo questo episodio e queste severe considerazioni, il vangelo di Marco, ci parlerà della condanna a morte di Gesù, da parte degli scribi falsi ed ipocriti, rispettando quelli autentici (non sei lontano dal regno di Dio) che pregano per farsi vedere, mentre “divorano le case delle vedove”.
La loro reazione è conseguenza, da tempo programmata per la predicazione di Gesù e della sua contestazione nei loro confronti, che ha condannato con coraggio i loro soprusi, e soprattutto strumentalizzato il sentimento religioso della povera gente, per arricchire se stessi ed aumentare il loro potere, anche nel tempio.
Quanto racconta il vangelo, non è più in parabola, ma con discorsi e catechesi diretti alle folle, che si preparano con devozione e fede autentica, nel tempio di Gerusalemme, a celebrare la festa di Pasqua, e dare le loro offerte per il sostentamento del vero culto nello stesso tempio.
Ad esse con coraggio il giovane maestro che aveva detto allo scriba “non sei lontano dal regno di DIO, ” adesso, dice ad alta voce con premura e con tono di condanna…: «GUARDATEVI DAGLI SCRIBI “, i quali si ritengono conoscitori e maestri della parola di Dio, senza tuttavia metterla in pratica, nel contesto della comunità in cui vivono ed in cui viviamo oggi.
Credo sia importante, consapevoli che la parola di Dio ed il Vangelo sono eterni, accogliere il messaggio ai nostri giorni, attuandolo nel nostro modo di testimoniarlo alla gente, che con umiltà, semplicità e fiducia, ci considera guida e sostegno nel nostro rapporto con Dio e col prossimo.
Anche ai nostri giorni, purtroppo, è imminente, anche se non comune, un’attesa miracolistica dai santi, e la ricerca di maghi o “santoni”, ai quali ci si rivolge, quando la mancanza della conoscenza della parola di Dio e l’errata formazione spirituale non da risposte sufficienti ai problemi fondamentali della natura umana.
La descrizione del modo di essere e di agire degli scribi di cui parla il vangelo, apparentemente fedele alle norme cerimoniali e pseudo liturgiche, viene descritta, a mio avviso, con ironia, ma con premura verso le folle, alle quali si rivolge la raccomandazione: ” guardatevi dagli scribi i quali amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti“.
Il giudizio e la descrizione della loro condotta diventano severi quando, lasciata l’ironia, Gesù descrive la loro condotta affermando: “Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Nella persona delle vedove, il vangelo identifica tutte le creature umili, costrette a vivere in solitudine, abbandonate da tutti e senza alcuna garanzia per loro sopravvivenza.
“…Seduto di fronte al tesoro, (GESÙ) osservava come la folla vi gettava monete.
Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Come sempre esistono i potenti che danno o fingono di dare a Dio le loro abbondanti risorse per essere glorificati, gratificati ed applauditi, dopo avere con le loro ricchezze manifestando la loro onnipotenza.
La vedova, nel silenzio e quasi da tutto quel poco che ha di nascosto, ma con generosità, senza essere ammirata o gratificata dalle norme liturgiche o dalle persone che ne fanno sfoggio.
Non è possibile, per chi vive con fede il proprio rapporto con Dio, fingendo di pregare per farsi vedere, dimenticando e sfruttando le persone più povere.
La vedova, la quale con grande fiducia verso Dio ed il prossimo, ha dato tutto quel poco che aveva, che però era il dono totale di se stessa, è il modo di essere cristiani gradito a DIO
“Non siate solo uditori della Parola, ma come coloro che la mettono in pratica“.
Don Silvio Mesiti
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