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Il Cammino dello Spirito, XXVI Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti
Redazione Pianainforma.it
28 settembre, 2024
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Ventiseesima domenica
“Chi non è contro noi, è per noi”
NON MONOPOLIO O INTEGRALISMO
CRISTO È DI TUTTI GLI UOMINI
Nei capitoli del vangelo di Marco, che ci vengono prpposti dalla liturgia in queste domeniche, appare chiaro come tra gli apostoli e Gesù, ci sia una differenza sostanziale sul modo di essere e di agire, nel contesto della missione da compiere, secondo il progetto di Dio, nella storia della salvezza.
Cristo parla di una missione da compiere, prendendo la propria, che è la sua croce, mentre gli apostoli pensano di prepararsi ad avere ed esercitare un ruolo di potere, in un regno messianico conquistato e fondato su interessi politici, sociali e religiosi, ritenendosi unici detentori della verità.
Il messaggio del vangelo, che è eterno, e quindi attuale, mentre va letto, con una sana esegesi, nel contesto in cui è scritto, per le persone e le comunità in cui vivono gli Evangelisti, va attualizzato da ogni cristiano, soprattutto nella comunità della chiesa, “luce di tutte le genti”, il cui unico maestro e le uniche leggi, sono quelle di CRISTO, in dialogo con tutti i valori presenti nel mondo, e soprattutto, con ogni persona umana, anche se fragile e debole.
È quanto afferma il concilio Vaticano secondo nella “LUMEN GENTIUM E NELLA GAUDIUM ET SPES”.
Venendo al testo del vangelo di oggi, Giovanni, che insieme al fratello Giacomo, (figli del tuono) nel collegio apostolico, come i vescovi e cardinali di oggi, hanno un ruolo preminente, consapevole, a torto o ragione, della sua autorità, ritiene di rivolgersi a Gesu, a nome di tutto il gruppo degli apostoli, dicendo preeoccupato, ma con arroganza:«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Credo sia importante evidenziare come il problema, non viene posto perché questo tizio non segue Gesù, quanto piuttosto perché non seguiva la loro dottrina, quella degli apostoli, che per Giovanni sono gli unici depositari del messaggio di Cristo, vero messia, monopolizzandone l’ortodossia.
La risposta di Gesù è immedita quanto categorica: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
L’esperienza ci insegna come molti uomini, ritenuti o giudicati lontani e non appartenenti alla chiesa istituzionale e gerarchica, pur operando con vero spirito di carità, e con spirito comunitario di vero servizio, suscitano sentimenti di gelosia o addirittura di condanna, spesso di carattere personalistico, giuridico o canonico.
Le opere che contano, seguendo gli insegnamenti di Gesu, sono quelli descritti di seguito , nel brano del vangelo di oggi, che aggiornati alle esigenze degli uomini del nostro tempo, fanno capire quali siano le attività che ci qualificano come veri seguaci di CRISTO.
Si pensi a madre TERESA DI CALCUTTA, o altri movimenti laici, non tenuti in considerazione dalla chiesa istituzionale, spesso per gelosia o pregiudizio.
“Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare” Anche se esercita una spiritualità ripetitiva e formale.
A QUESTO PUNTO È BENE ACCOSTARSI PERSONALMENTE AL TESTO CON VERO SPIRITO DI FEDE E DI CARITÀ VERSO I POVERI O I COSIDETTI LONTANI ED EMARGINATI
BUONA DOMENICA.
Don Silvio Mesiti
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