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Il Cammino dello Spirito, XXV Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti
Redazione Pianainforma.it
21 settembre, 2024
Associazione volontariato Presenza, Breaking Video, Il cammino dello spirito
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Venticinquesima domenica
Marco 9,30-37
“Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti”…gareggiate nello stimarvi a vicenda…al di sopra di tutto vi sia la carità”
Il messaggio del vangelo di questa domenica, è rivolto in maniera diretta ed esclusiva, ai discepoli di Gesù, I quali lo seguono nel cammino verso Gerusalemme, di cui ormai sono alle porte.
È qui che si compie la missione affidatagli dal Padre quale “figlio dell’Uomo”, nuovo messia, in maniera definitiva, non con la conquista del potere umano, a cui aspiravano i discepoli, ma con la sua passione, morte e, successivamente, resurrezione.
È un messaggio che viene rivolto oggi, a ciascuno di noi, per verificare l’autenticità della nostra fede e della nostra scelta di seguirlo, nella Sua stessa missione.
“Chi vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”
Siamo chiamati, quindi, a verificare le motivazioni della decisione che abbiamo preso e che ancora oggi prendiamo, di seguirlo nella vita di ogni giorno.
“Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni, risorgerà».
Per ben tre volte Marco, nel suo vangelo, presenta ai discepoli, in Cristo, la persona dell’uomo VERO, corrispondente all’immagine dell’uomo di Dio, contro cui si scaraventano le forze brute dell’uomo vecchio, fatto di odio e di violenza, che lo ucciderà,
Di fronte a questi discorsi gli apostoli sembrano, o sono realmente disinteressati, in quanto impegnati a programmare ruoli e privilegi riservati a chi farà parte di un regno fatto di potere e di forza, per realizzare interessi materiali e personali, che sarebbero stati a loro riservati, come seguaci del nuovo messia, liberatore politico, ma lontani dai programmi di Gesù.
Per cui, distratti e lontani dai pensieri de del maestro, “discutono lungo la via”, pensando di come dividersi tra loro i pezzi di potere conquistato.
Ma “quando giunsero a Cafarnao, quando fu in casa, è lo stesso GESÙ che li interroga, e chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande”.
È la tentazione umana di chi male interpreta lo spirito di servizio e di carità verso il prossimo, dovuto, quali seguaci di Cristo, “che non è venuto per essere servito, ma per servire…e che, pur essendo di natura divina, annientò sé stesso facendosi obediente fino alla morte ed alla morte di croce”.
Ci dice il vangelo che GESÙ, Preoccupato, ma non deluso, “Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
È un lungo cammino che ognuno di noi deve percorrere, anche nel contesto di una chiesa istituzionale, nella quale si rischia di cercare la carriera ed il potere, fine a stesso, abbracciando, o facendosi abbracciare dai potenti, ed allontanando I POVERI, e i BISOGNOSI di accoglienza come i bambini del vangelo.
Parola del Signore
Don Silvio Mesiti
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