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Il Cammino dello Spirito, XXIII Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti
Redazione Pianainforma.it
07 settembre, 2024
Associazione volontariato Presenza, Breaking Video, Il cammino dello spirito
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VENTITREESIMA DOMENICA
MARCO 7,31-37
“FA UDIRE I SORDI E FA PARlARE
I MUTI”
Agli apostoli, preoccupati e sfiduciati per la rottura definitiva con gli scribi e I farisei, Gesù, chiamatili a se, ribadisce la sua nuova dottrina: “non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro”.
Alla luce di questo nuovo modo di intendere il proprio rapporto con la propria coscienza e con Dio, Gesù rompe e si allontana definitivamente dai farisei, per recarsi in terra pagana, incontro ad un ‘umanità, non Impura secondo la tradizione, anche se viziata da molti errori, e quindi bisognosa di conoscere una verità nuova, quanto liberante, di un Dio, ricco di misericordia e di perdono.
Giunge nel territorio della decapoli,( dieci città fedeli e a difesa dell’impero romano) dopo essersi accostato ed aver guarito, a Tiro, una donna ritenuta impura, per la sua grande fede, Suscitando scandalo anche tra gli stessi apostoli.
MA le folle lo cercano, e Gli conducono tutti gli ammalati per farli guarire, vista l’inefficienza della sanità pubblIca, come avviene oggi.
Il racconto che segue, più che un fatto di cronaca, viene proposto dall’evangelista, che scrive alla comunità dei Romani, col genere letterario della parabola, da cui trarre i dovuti insegnamenti, non solo dalla comunità a cui scrive, ma anche dalla nostra chiesa di oggi.
“Gli portarono un sordomuto” che, in quanto tale, era rimasto completamente isolato, perché incapace di parlare, essendo muto, e di ascoltare, perché sordo dalla nascita, ma soprattutto perché emarginato e costretto a vivere lontano da tutti.
È la situazione, ai nostri giorni, di gran parte dell’umanità, che non ha mai sentito parlare del vero Dio, ed avere la possibilità di accogliere la testimonianza degli autentici valori umani, spirituali e morali, della fratellanza, della carità e del del perdono, per costruire e vivere in pace con sé stessi e con gli altri.
I gesti che Gesù compie su questa persona, sono molto eloquenti, ed attuali, al punto che vengono ripresi liturgicamte nel rito del battesimo dei bambini, ma anche delle persone adulte, bisognose e decise di compiere un cammino catecumenale, sempre attuale, quanto necessario.
Rivolto al sordomuto, GESÙ, prima lo tocca e, ( anche qui scandalo come fa con il lebroso) e “guardando verso il cielo”, in atteggiamento di preghiera, dopo averlo tenuto in disparte e lontano dal rumore della folla, gli ordina solennemente : “EFFATA’, APRITI, per ascoltare quanto Dio è presente nella tua vita e ti ama.
È il gesto che il sacerdote compie nel rito del battesimo, toccando le orecchie e le labbra del battezzando, e pronunciando le parole:”il Signore Gesù che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda presto di ascoltare la sua parola e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”.
Buona domenica!
Don Silvio Mesiti
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