Il Cammino dello Spirito, XXI Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti

VENTUNESIMA DOMENICA
“Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.
GIOV. 6.63-68
PER I PALMESI FESTA DELLA MADONNA DELLA LETTERA, che è CRISTO.
 
La risposta dei Giudei, delle folle e, purtroppo, anche dei suoi discepoli, di fronte all’affermazione di Gesù: ” io sono il pane disceso dal cielo, e soprattutto “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna …. “, è molto deludente, quanto triste, ma anche attuale nel considerare come viviamo il nostro rapporto con Dio.
Di fronte a queste parole, che sono un invito a condividere la sua stessa sorte, i discepoli “dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Come si legge alla fine di questo sesto capitolo di Giovanni, la risposta del Maestro è categorica: “Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda, ogni giorno, la sua croce e mi segua, perché chi vuol salvare la propria vita, la perderà. “
Intanto……..Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 
Il pensiero di Gesù con questa espressione è rivolto a tutti coloro che dopo la sua ascensione, decidono di seguirlo, aderendo alla Sua chiesa, e decidendo di vivere la propria esistenza, con gli occhi della fede, di imitarlo, e di testimoniarlo con le opere di carità, verso i fratelli, in vista della vita eterna, quindi a ciascuno di noi.
L’ alternativa alla proposta di Gesù, è un’esistenza vissuta nell’imminenza di un mondo materialistico.
Ma tutto questo è possibile e necessario, grazie, al suo “Spirito che dà la vita, consapevoli che la carne non giova a nulla “Le parole che io vi ho detto, -CONTINUA Il Signore, – sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono”.
È la storia di Giuda, del popolo di Israele, delle folle che hanno mangiato il pane, degli stessi discepoli e degli apostoli, che hanno seguito Gesù, illusi di ottenere beni materiali o privilegi, allontanandosi da lui nell’ora della passione e della sua morte.
La fragilità di tutte queste persone, mentre ci meraviglia, secondo una logica umana, sono, per ognuno di noi, motivo di consolazione, considerando la nostra fede fragile, e bisognosa di una seria verifica, e di un’autentica conversione, per essere veri seguaci di Cristo.
Di fronte a questo fallimento, Gesù disse ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Pensandoci bene, tenuto conto della nostra esperienza, anche noi, come Pietro, sentiamo il bisogno di dire:
“Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna, considerando le proposte di un mondo lontano da DIO, IN QUANTO PRIVO DI UNA ADESIONE AL COMANDAMENTO DELLA CARITÀ”. 
   Parola del Signore 
don Silvio Mesiti