Il Cammino dello Spirito, XVII Domenica del Tempo Ordinario a cura di Don Silvio Mesiti

XVII DOMENICA
                 Gv.6,1-15
L’ascolto della parola di Dio è  fondamentale per la conoscenza delle verità  della nostra fede, e, come sacramento, per dare senso significato e forza in tutto quello che viviamo ogni giorno.
E’ importante, quindi, comprendere il contesto in cui l’autore sacro scrive, e quale sia il messaggio che ci viene proposto, da rendere attuale  nella vita e nel mondo in cui viviamo.
Il sesto capitolo  di Giovanni che la liturgia ci proporrà  oggi, e nelle nelle prossime cinque domeniche, si conclude con il discorso sul “VERO PANE”  che Gesù promette alle folle col sacramento dell’Eucarestia, dopo aver dato loro da mangiare il pane materiale.
La sua istituzione, durante l’ultima cena,  segna infatti il passaggio dalla pasqua del vecchio, al nuovo testamento, nel cui contesto  il vangelo di oggi, colloca l’episodio del pane materiale, che Gesù  dà alle folle, le quali stanche, Lo   cercano e Lo seguono da di diversi giorni.
“Gesù, proponendo loro il passaggio dal vecchio al nuovo rapporto con Dio,  insieme  alle folle, “sali’ sul monte per incontrare il Signore, e là  si pose a sedere con i suoi discepoli. ….ERA infatti” VICINA LA PASQUA, LA FESTA DEI GIUDEI.”
Il vangelo non  racconta l’episodio come un fatto di  cronaca, comunemente definito  “la moltiplicazione del pane e dei pesci”, quanto piuttosto  intende descrivere la delicatezza e la premura di Gesù  nel confronti delle numerose persone che lo seguono.
Il  suo impegno tende a farle riposare fisicamente, “sul prato verde”, e di dare loro da mangiare, mentre si trovano stanchi, e lontani  da diversi giorni, dalle loro case.
Un compito che GESÙ affida  agli apostoli, oggi alla chiesa (ed a ciascuno di noi), con i quali le folle, per incontrare e conoscere GESÙ, avevano attraversato grandi difficoltà e pericoli, raffigurati dal simbolismo  del mare,  soprattutto in tempesta.
Di fronte al comando di Gesù,  “date loro da mangiare”, Filippo prima,  ed Andrea dopo, pensano di trovare il pane, andandolo a comprare, con i metodi dell’economia e del commercio, che però  non appartengono a  CRISTO  e tanto meno, oggi, alla sua chiesa.
La soluzione della fame  per le migliaia di persone, avviene grazie alla disponibilità e generosità  di un bambino, che generosamente offre a Gesù  i suoi cinque pani di orzo e due pesci.
La  generosità del bambino, descritta dal vangelo, sono un invito, rivolto a ciascuno di noi, a renderci disponibili, nonostante la nostra povertà, dove purtroppo ormai non arriva,  per un servizio gratuito e generoso verso i poveri, con le opere di carità non delegabile, come il volontariato, e di misericordia, da praticare: “Avevo fame e mi avete dato  da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero carcerato e siete venuti a  visitarmi,  forestiero e mi avete ospitato …….. qualunque cosa avrete fatto al più  piccolo dei mie miei fratelli, lo avete fatto a me”
“…….Avendo capito che volevano farlo re…,non FECE LA CAMPAGNA ELETTORALE, MA SI RITIRÒ PREPARANDOSI A DARE LA VITA MANIFESTANDO IL VERO AMORE DI DIO.
 
 
Buona domenica.
 
Don Silvio Mesiti