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Il Cammino dello Spirito, X Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Silvio Mesiti
DECIMA DOMENICA DELL’ANNO
Vangelo: Mc 3,20-35
Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni» …
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Credo, come sempre, che sia necessario accostarsi personalmente alla meditazione della Parola di Dio nel vangelo, mentre le riflessioni di tutti servono come risonanza e dialogo comunionale, e comunque per tutta la gente che lo cerca di continuo, avendo conosciuto i suoi miracoli.
È Lui che regala il suo tempo per ascoltarli, ed aiutarli, anche se vivono ai margini delle sinagoghe o dei centri di potere. Anche se non li conosce personalmente.
Quello che avviene a Gesù di Nazareth, è avvenuto a tutti i profeti del Vecchio testamento, (si pensi a Geremia) e, nel corso della storia, anche alle vicende non sempre spirituali della chiesa istituzionale.
SI PENSI AI PROFETI DEI TEMPI MODERNI!
Fin dall’inizio della Vita pubblica, iniziata col battesimo presso il GIORDANO, il Figlio di Dio ha vissuto da bambino, crescendo in “età sapienza e grazia”, osservando tutte le norme liturgiche e quelle degli scribi, sottomesso ai suoi genitori ed ai farisei.
Ma come ci racconta il Vangelo di MARCO, la sua vita pubblica, anche a causa della sua predicazione e delle sue attività, hanno suscitato grande scandalo.
Aveva guarito i malati nel giorno di sabato, si era fermato a toccare il lebbroso, aveva mangiato insieme ai peccatori, aveva difeso la donna peccatrice, e soprattutto aveva presentato l’immagine di un Dio NON GIUDICE SEVERO CHE CONDANNA CON SENTENZE E SCOMUNICHE, MA “lento all’ira e grande nell’amore, CHE non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”.
Per tutto questo non è capito dai suoi concittadini che lo hanno visto crescere, ma purtroppo, neanche dai suoi parenti, forse eccessivamente protettivi ed ancorati alla vecchia legge, e soprattutto timorosi di ritrovarsi nei guai a causa dello scandalo e della contestazione verso le norme giudaiche e liturgiche della tradizione.
Ancor di più non è capito dagli scribi, che lo ritengono «posseduto da Beelzebul». Essi non riescono ad accogliere una verità diversa da quella a cui erano stati formati, e con la quale esercitavano il controllo sulle COSCIENZE.
Il rifiuto della sua persona è molto più grave di tutti i peccati, perché Chi fa la volontà di Dio non solo diventa fratello di Gesù, ma si scopre fratello di tutti e intimo di coloro con cui condivide la medesima fede, ed allontanare lo spirito del diavolo BEEZEBUL.
Don Silvio Mesiti
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