Il Cammino dello Spirito, V Domenica del Tempo Ordinario Anno B a Cura di Don Silvio Mesiti
V DOMENICA DELL’ANNO
Dal Vangelo secondo Marco
1,29-39
IMPORTANTE COGLIERE LETTERLMENTE E DIRETTAMENTE il messaggio della parola di DIO PER RENDERLO ATTUALE NELLA NOSTRA VITA QUOTIDIANA
BUONA DOMENICA:
Come i fedeli delle nostre
parrocchie dopo aver partecipato alla messa domenicale, si recano in casa degli amici e parenti, Gesù, con i suoi apostoli, alla fine della preghiera nella sinagoga, si reca in casa di Pietro, dove trova la suocera dell’apostolo, immobile, ed a letto a causa della febbre.
Si tratta dell’immagine della chiesa, la casa di Pietro, e di una malattia (la febbre) che la rende incapace di operare, perché senza forze, e quindi bisognosa di essere sorretta ed aiutata a causa della sua immobilità.
“In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.
Messo al corrente delle sofferenze della donna, da parte degli stessi apostoli, Gesù le si accosta con molta delicatezza e premura, come farà nel corso di tutta la sua vita pubblica, con tutti gli ammalati, “….e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva”.
Attraverso questo dono della mano, Gesù comunica la sua forza, come oggi avviene attraverso i sacramenti, soprattutto della riconciliazione e dell’Eucarestia.
Importante la sottolineatura che fa l’evagelista, evidenziando che da quel momento la donna con energia, con generosità ed ed entusiasmo, dopo essere stata guarita, si mette a servire.
Alla fine della giornata del sabato, dedicato al Signore,….. “Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni”.
È il compito degli apostoli, ed oggi della chiesa, quello di portare a Cristo, tutti coloro che hanno bisogno di redenzione e della forza necessaria, che solo il Signore può dare, e che si può ottenere, attraverso la mediazione di coloro che già sono in comunione, e conoscono CRISTO, con la loro esperienza personale.
GESÙ “Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.”
Prima delle nostre attività, sull’esempio del figlio di Dio, anche noi, siamo invitati ad iniziare la nostra giornata con la preghiera.
Potrebbe essere utile in questo senso, conoscere e recitare quella preghiera semplice, che ci è stata insegnata quando eravamo bambini, ma che, secondo me, potrebbe essere ancora valida:
“Ti adoro, mio Dio e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata, fa che siano tutte secondo la Tua santa volontà e per la Tua maggiore volontà”.
“Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni”.
Dopo aver preso coscienza della sua missione, di messia mandato dal padre, attraverso la preghiera, Gesù, nel nascondimento, ma con la testimonianza della sua vita e delle sue opere, lascia una terra ormai santificata ed evangelizzata, per recarsi in tutti i luoghi ancora bisognosi della sua opera, per incontrare nella Galilea, da dove era partito, tutti gli uomini bisognosi della sua misericordia,scacciando I demoni, come autentiche forze del male presenti dentro ognuno di noi.
È il compito che oggi la “chiesa in uscita” riceve da Gesù Cristo, per una nuova evangelizzazione verso se stessa, e soprattuto verso le persone lontane, che ancora non lo hanno conosciuto, ma che vuole siano tutte salve e libere dal peccato, dalla violenza e dalle guerre per “giungere alla conoscenza della verità.
Don Silvio Mesiti