Il Cammino dello Spirito, III Domenica del Tempo Ordinario anno B a cura di Don Silvio Mesiti
Dal libro del profeta Giona
Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Alzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». ……..Giona si alzò e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta» …
I cittadini di Nìnive credettero a Dio, che vide le loro opere, ……e si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Vangelo di Marco 1,14-20
….. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo>>.
Il contesto umano, sociale e religioso di cui ci parla il vangelo, è veramente difficile, o addirittura tragico, che va attualizzato, da parte nostra, come messaggio evangelico, nel tempo in cui stiamo vivendo, ma anche nella vita di ognuno di noi.
Ninive, perché lontana da Dio, sta per essere distrutta, mentre Giovanni Battista, in cui tutto il popolo aveva posto tutta la sua stima e speranza, avendo indicato la presenza di Gesù, il vero messia, viene arrestato da erode uomo geloso prepotente ed immorale.
Per questo, di fronte al suo servizio verso la verità, viene arrestato, e successivamente ucciso e decapitato.
È la sorte dei profeti del vecchio testamento, ma anche della storia contemporanea e dei nostri giorni.
È urgente, quindi, come ci raccomanda la liturgia in questa domenica, una seria ed imminente conversione, predicata da Giona, ma soprattutto, ai nostri giorni, accogliendo quanto ci dice Gesù, prima che sia troppo tardi: “IL TEMPO È COMPIUTO E IL REGNO DI DIO È VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO”.
In questo impegno di evangelizzazione, che Gesù inizia dalla Galilea, terra e contesto morale, economico, politico e soprattutto religioso molto difficile (come ai nostri giorni?), il messia chiama prima gli apostoli e poi i discepoli, a collaborare col Lui, in maniera molto seria, e con scelte autentiche, precise e radicali.
Si tratta di una chiamata che non si esaurisce solo con alcune persone, e limitate nel tempo, ma che si estende lungo il cammino dell’umanità che ha sempre bisogno di ritornare a Dio, verificando la propria fede ogni giorno.
Gli apostoli della prima ora, chiamati a diventare “pescatori di uomini” abbandonano la barca e le reti, scegliendo una vita con Cristo, che realizza pienamente la propria esistenza.
Quelli poi che lasciano anche il padre, rinunziano alle vecchie anche se valide tradizioni, mentre capiscono di non avere bisogno di garzoni, ma piuttosto di farsi essi servi, come il maestro, “che non è venuto per essere servito, ma per servire, e dare la vita”.
Don Silvio Mesiti
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