BATTESIMO DI GESÙ
Lc. 3,15-22
“… Il popolo era in attesa… e tutti si domandavano se fosse lui, Giovanni, il messia“
Di fronte ai grandi problemi dell’umanità, ma anche di fronte alle proprie esigenze fondamentali della persona, sono protagonisti in questo brano del Vangelo il precursore, Gesù di Nazareth, e soprattutto le folle.
“Tutti erano in attesa“, bisognosi di fiducia e di speranza.
Lungo il corso dei secoli, abbiamo avuto grandi uomini che hanno illuminato con la loro vita i segmenti della storia in cui sono vissuti; si pensi a Martin Luther KING, AL DOTT. ALBERT SCHWEITZER, AI KENNEDY, nel mondo politico o sociale, mentre nella Chiesa, rimane indelebile ed attuale la testimonianza di Cristo, di FRANCESCO DI ASSISI, dei vari pontefici dell’ultimo secolo e dei grandi santi, quale MADRE TERESA DI CALCUTTA, e di santi non riconosciuti, i quali hanno incarnato e testimoniato con la loro vita, anche nascosta, la presenza e l’amore di CRISTO.
La situazione politica in cui si trova il popolo di Israele, e quella ”religiosa“, fondata sul potere temporale degli scribi e dei farisei, ma che appartiene agli uomini, più che ai tempi, dell’evangelista, rende quanto mai attuale il messaggio di Luca, e di tutto il vangelo, (al di là di ogni forma di integralismo), nel nostro mondo, e forse del “NOSTRO IO“, condizionati dall’indifferenza religiosa e morale ma soprattutto dalla violenza, dalle guerre e da migliaia di bambini che vengono ammazzati o rischiano di morire di fame.
La fede, che celebriamo, anche nella liturgia della domenica, giorno del Signore, ci insegnano che, nonostante tutti I fallimenti o le crisi, DIO non ha abbandonato e non abbandona mai il suo popolo ed ogni uomo, creato a sua immagine e reso suo figlio, col sacramento del battesimo, frutto della sua passione, morte e resurrezione.
“ Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha visitato e redento il suo popolo”, come abbiamo celebrato durante tutto il tempo di Natale.
La festa dell’Epifania, festa di Cristo luce del mondo, il cammino dei pastori verso Betlemme ed oggi LA PRESENZA di Gesù sulle sponde del fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni Battista, mettendosi in fila con i peccatori, apre orizzonti di un mondo nuovo, in cui, superando la tentazione o l’errore di ritenere il predicatore Giovanni, il vero messia, ci si convinca della necessità di accogliere DIRETTAMENTE il messaggio di GESÙ di NAZARETH, OGGI PRESENTE ESCLUSIVAMENTE nella sua parola, nella presenza reale nell’Eucaristia e, soprattutto, nell’esercizio della carità, che non può e non deve essere delegabile, ma che è l’unica via per conoscere Dio, come afferma Giovanni: “FRATELLI, Amiamoci gli uni gli altri, perché l ‘amore è da Dio, chi non ama non ha conosciuto DIO, perché DIO è AMORE“.
L ‘inizio della sua vita pubblica e soprattutto della sua predicazione, incominciata in Galilea è la via che Cristo indica al nostro essere chiesa, con spirito di vera conversione nel corso del giubileo accogliendo la vera ed unica speranza che è solo CRISTO SIGNORE.
Don Silvio Mesiti