” Extra Ecclesia nulla Salus”? ventesima Domenica. Il Vangelo della Domenica di Don Silvio Mesiti
Ventesima domenica
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: “Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!”. Egli rispose: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele”.
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. “È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita.
E’ importante, leggendo il vangelo di questa domenica cercare di capire qual’è il messaggio dell’evangelista, il quale scrive per farci Conoscere la vita e la catechesi che Gesù rivolge ai suoi apostoli e discepoli ed oggi a ciascuno di noi nel tempo presente.
Nel brano del vangelo di questa domenica,
ci viene presentata la realtà religiosa del tempo, secondo cui, nel vecchio testamento, Dio stabilisce un rapporto privilegiato col popolo di Israele, non per la sua potenza, ma in vista di dell’incarnazione di Gesù il messia, inviato per tutta l’umanità e tutti i popoli.
Per questo, soprattutto gli scribi e i farisei, cercano di tenersi lontani da tutti gli altri popoli. ritenuti infedeli ed impuri, per paura di essere contagiati .
Anche gli apostoli sono profondamente convinti di questo tipo fi religiosita’
Ma scribi e farisei, avendo sentito parlare del modo rivoluzionario della predicazione di Gesù, a Cafarnao, che si ritiene mandato per tutti i popoli,lo minacciano e cercano di mettere in guardia i suoi stessi apostoli.
Ma Gesù, con una forma di provocazione, li porta verso i cananei, nella regione di tiro e di Sidone, popolo pagano da cui ci si doveva tenere lontani.
E proprio qui incontrano una donna che si avvicina a richiedere la guarigione della figlia.
Di fronte a tale richiesta insistente nonostante il rifiuto di Gesù ” non bisogna dare il pane ai cani o cagnolini ” gli apostoli Gli chiedono di allontanarla in malo modo, sentendosi molto infastiditi e compromessi, con la loro stessa fede e con il pericolo di essere contagiati.
Di fronte a tale rifiuto la donna insiste richiedendo la grazia e riconoscendo in Lui, Gesù, il vero messia e il vero figlio di Dio anche di fronte alla sua espressione “non è giusto dare il pane i cani “.
La donna insiste sussumendo “anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla mensa dei loro padroni “.
È chiaro che il simbolismo del pane è il segno della parola di Dio e del vangelo, per cui Gesù compie il miracolo richiestogli, non perché è buono e compie miracoli, ma perché ammirato alla fede di questa donna che è la vera protagonista del testo.
Il riferimento o il messaggio evangelico ai nostri giorni è chiaramente riferibile alla nostra situazione attuale, secondo cui nelle nostre chiese rimaniamo chiusi nelle nostre certezze e nelle forme pericolose di Integralismo , per cui l’invito che ci viene rivolto è quello di uscire dalle nostre certezze, o sacrestie, per andare incontro a tutte le persone che ancora non conoscono Gesù Cristo o che sono lontani dalla chiesa, quella vera, voluta e fondata da Gesù e forse nella prassi costruita a misura nostra.
Buona domenica