False fideiussioni bancarie, cinque arresti a Gioia Tauro
classe 1970, in relazione al delitto di cui all’art. 416 commi 1,2,3 comma c.p. per aver partecipato, ciascuno nella consapevolezza della rilevanza del proprio apporto causale e contribuendo a vario titolo alla realizzazione degli scopi del sodalizio criminoso, ad un’associazione per delinquere promossa, diretta ed organizzata da RUSSO Luciano, e con la partecipazione di CATANANTI Vincenzo, NATALI Bonaventura Luigi e D’AGATE Pietro, dedita alla commissione dei reati di truffa, falso, esercizio abusivo dell’attività di mediazione creditizia ed intermediazione finanziaria, sostituzione di persona, consumati in pregiudizio di società operanti in diversi settori, per un danno ammontante ad alcuni milioni di euro,
ed alla misura degli arresti domiciliari a carico di PEZZOLI Roberta, classe 1968, in relazione ai reati di cui all’art. 648 bis c.p.
E’ stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo di alcuni domini nella titolarità e nel possesso dei destinatari della misura custodiale, utilizzati per la distribuzione di false polizze fideiussorie e per tenere i contatti con i titolari delle società truffate nonché dell’ufficio utilizzato da RUSSO Luciano e CATANANTI Vincenzo per tenere i contatti con i titolari delle aziende, stampare le false polizze fideiussorie ed esercitare l’attività di abusiva intermediazione finanziaria.
L’attività d’indagine scaturisce dalla presentazione di una serie di querele presentate dalla Banca Popolare del Mezzogiorno, ed in seguito dalla Banca Credito Cooperativo “Antonello da Messina”, aventi ad oggetto l’emissione di false polizze fideiussorie, stipulate mediante l’utilizzo della carta intestata dei predetti istituti bancari, ed utilizzate da persone fisiche e giuridiche, a garanzia del pagamento di beni mobili, servizi e finanziamenti.
Le indagini, particolarmente lunghe e complesse, hanno consentito di accertare che la base logistica ed organizzativa dell’associazione criminosa era nel territorio di Gioia Tauro (RC), dove risiedono alcuni degli indagati, e dove venivano fabbricate le garanzie false, trasmesse le mail alle ditte truffate ed incassato il provento derivante dal rilascio delle garanzie fideiussorie.
Di particolare rilevo è la circostanza che RUSSO Luciano e CATANANTI Vincenzo sono imputati in altro procedimento, cd. “operazione Easy”, insieme a circa 50 altre persone per reati analoghi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falso e bancarotta fraudolenta, dimostrando notevole propensione a delinquere e la reiterazione dei reati per i quali si è proceduto; si rappresenta, infine, che il danno ammonta approssimativamente ad oltre 3 milioni di euro.