Operazione CENTRANS 5 fermi e sequestri per 25 milioni
· vorticose ed illecite operazioni di successioni societarie;
· la tenuta delle scritture e libri contabili in maniera da non rendere possibile la ricostruzione delle reali dinamiche d’impresa, garantendo così – di fatto – un’illecita ed abusiva continuità aziendale,
rendendosi, in tal modo responsabili del delitto di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) finalizzata alla commissione di reati fallimentari e tributari.
L’indagine trae origine dalle vicende fallimentari delle seguenti società, tutte aventi sede legale in Reggio Calabria:
1. “CENTRANS S.r.l.”;
2. “EMANUELA TRASPORTI S.r.l.”;
3. “CENTRANS LOGISTICS S.r.l.”;
4. “AUTOTRASPORTI PRIULA S.r.l.”.
In particolare, le società di volta in volta condotte artatamente in decozione innescavano attività tipiche dirette al contagio delle procedure concorsuali, al solo scopo di mantenere il controllo degli assets aziendali in frode ai creditori, attraverso la dissimulazione, occultamento e distrazione del patrimonio delle predette società fallite.
In tal modo gli associati si garantivano – di fatto – un’illecita ed abusiva continuità aziendale, impermeabile alle vicende concorsuali, attraverso la costituzione o acquisizione di ulteriori società con sede a Reggio Calabria, tutte comunque collegate, come compiutamente dimostrato nel corso delle complesse indagini avviate nel corso del 2011, e sempre riferibili al medesimo centro di interessi personali che ancora oggi continuano ad agire con le stesse modalità e scopi:
1. “EREDI FAVARETTO MARIO S.r.l.” (fallita 25/01/2013);
2. “FREMVI TRASPORTI S.r.l.” (interessata da procedura fallimentare nr. 07/2013);
3. “STL SCOPELLITI TRASPORTI LOGISTICA S.r.l;
4. “VAPI S.r.l.”;
L’articolato e subdolo modus operandi adottato dall’associazione, è risultato contraddistinto da una serie di vendite e locazioni fittizie di beni strumentali e cessioni mezzi in leasing, con l’unico scopo di impedire ai terzi qualunque azione creditizia, nonché di sottrarre l’ingente patrimonio aziendale alla massa fallimentare.
Le complesse e prolungate indagini hanno, inoltre, consentito di appurare che gli amministratori, nell’illecita gestione delle aziende coinvolte, oltre ad aver attuato numerosi artifizi contabili per poter meglio dissimulare le distrazioni patrimoniali, hanno consapevolmente alterato i bilanci aziendali, attraverso un vero e proprio “doping amministrativo” con la grave conseguenza dell’aver fornito nel tempo un apparente e falsa condizione societaria genuina, arrecando in tal modo pregiudizio ai creditori sociali ed al sistema finanziario. Gli stessi, al fine di ulteriormente ostacolare l’individuazione delle condotte criminali così realizzate, hanno anche trasferito il proprio centro d’interessi nella città di Parma.
Sulla scorta dei rilevanti elementi probatori raccolti, in data odierna, la Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto operativo di altri reparti del Corpo quali il Nucleo PT di Parma, Catanzaro, Rovigo e la Tenenza di Ragusa ha eseguito:
a. nr. 5 decreti di fermo di indiziato di delitto ex art. 384 c.p.p., nei confronti di:
1. CENTO Antonino (capo, costitutore e promotore dell’associazione), nato a Roccaforte del Greco (RC) il 08.08.1942;
2. PRIOLO Angela (costitutrice e organizzatrice dell’associazione), nata a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 08.05.1958;
3. SURACI Giuseppe (costitutore ed organizzatore dell’associazione), nato in Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 12.3.1966;
4. D’ORDO Giuseppe (organizzatore dell’ associazione), nato a Podargoni (RC) il 01/07/1957;
5. BELLANTONE Giuseppe (organizzatore dell’associazione), nato a Villa San Giovanni (RC) il 16.11.1952.
b. Nr. 3 sequestri preventivi di azienda ex art. 321, terzo comma, c.p.p. nei confronti di:
1. “FREMVI TRASPORTI S.r.l..” con sede legale in Reggio Calabria, via Manfroce 77/h;
2. “S.T.L. SCOPELLITI TRASPORTI LOGISTICA S.r.l.” con sede legale in Santo Stefano in Aspromonte (RC), via Rione Lisciandro trav. III, nr. 14;
3. “VAPI S.r.l.”, con sede legale in Reggio Calabria, via Veneto nr. 2/B.
c. Sequestro di immobili nei confronti di:
1. “CENTRANS S.r.l.”;
2. “
d. 18 Perquisizioni, tra le provincie di Reggio Calabria, Parma, Catanzaro e Ragusa.
Tra i nomi degli indagati risultano altresì:
1. MUSOLINO Rocco, nato a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 01.03.1927:
– per aver svolto il ruolo di finanziatore – esercente abusivo dell’attività creditizia – della Centrans e delle altre imprese di Cento Antonino, nonchè creditore, garantito illecitamente da un patto commissorio;
2. 3. SURACI Alessandro, nato a Reggio Calabria il 30.07.1989:
– per aver utilizzato in compensazione di debiti fiscali, previdenziali ed assistenziali, crediti d’imposta inesistenti, per un importo complessivo di euro 360.000,00 circa.
Come partecipanti all’associazione, ma non colpiti da provvedimenti restrittivi risultano coinvolti:
1. CENTO Francesco, nato a Reggio Calabria il 20.07.1977;
2. CENTO Vincenzo, nato a Reggio Calabria il 30.01.1983;
3. CENTO Emanuela Francesca, nata a Reggio Calabria il 14.06.1979;
4. SCOPELLITI Pietro, nato a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 26.01.1960(attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia per il favoreggiamento della latitanza del boss PELLE – alias “Gambazza”);
5. PANGALLO Giuseppe, nato a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 06.03.1963;
6. D’AGOSTINO Caterina, nata a Reggio Calabria il 24.08.1972.
Con l’operazione odierna, la Procura di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza, oltre ad assicurare alla giustizia soggetti dediti alla commissione di delitti nell’ambito della bancarotta fraudolenta e reati fiscali, hanno recuperato un amplissimo spazio di legalità economica nel settore dei trasporti di merci, permettendo a numerosi e onesti operatori commerciali di non incappare nelle molteplici illegali operazioni poste in essere dal sodalizio criminale.
L’attività di P.G. odierna, unitamente alle altre dinamiche di intelligence attualmente in corso, aprirà sicuramente altri scenari investigativi con il probabile coinvolgimento di altri soggetti che, a vario titolo hanno, contribuito alla realizzazione del disegno criminoso dell’associazione.