Taurianova. Presentazione del nuovo romanzo di Federica Legato
La sua è una scrittura profonda che procede per sottrazione e che si fa densa e greve a mano a mano che si immerge nei più profondi moti dell’anima dei suoi protagonisti. Come scrive nella prefazione la critica letteraria Caterina Provenzano, «Il tratto distintivo e ben definito della Legato è la parola che si fa portatrice di significati, sia palesi che occulti, tracciando una scrittura a metà strada tra prosa e poesia, e per questo molto evocatrice». Una storia familiare, che ricostruisce tassello dopo tassello, con pennellate forti e taglienti, personaggi e vicende che solo alla fine si scoprono, con un terribile colpo di scena, in tutta la loro dolorosità. Laura Melara dà la cifra di un testo non facile ma estremamente coinvolgente e commovente: «Questo racconto va letto con a fianco il proprio personale dolore e non sarà facile. Che cosa si può dire dopo che hanno parlato tutti i non detti? La condanna della parola è il nostro doverla trovare. Pensiamo di averle, le parole; non le abbiamo. La salvezza è un significato che va a posto; una storia esiliata che torna a casa, che ci libera per sempre dal doverla cercare. Cos’è questo libro? Il coraggio del midollo spinale esposto prima del volto».