Superstrada, Longo a Ciucci: Basta falsi proclami
In passato abbiamo più volte rilevato e documentato la pericolosità del tracciato a tre corsie, ancora incomprensibilmente privo di separatori di carreggiata (come da normativa europea), nonché l’opportunità di dotare la Sgc di tutor per la velocità, una adeguata illuminazione e più frequenti interventi di manutenzione. Nelle nostre precedenti comunicazioni, abbiamo allegato testimonianze fotografiche dello stato pietoso in cui si trova soprattutto la tratta tirrenica della SS682: guardrail obsoleti e fuori norma, danneggiati, assenti e sostituiti da blocchi di cemento, mazzi di fiori adagiati lungo tutto il tracciato in ricordo dei tanti che hanno perso la vita in un tragico incidente, segnaletica inadeguata o danneggiata, ecc.
A questa condizione generale va aggiunta l’incompletezza dei lavori di “ammodernamento” dello svincolo autostradale di Rosarno, ancora, dopo quasi un anno, deficiente di una opportuna segnaletica e privo di illuminazione sul tratto della SS682 che lo serve. Anche a questo proposito, il Presidente Ciucci aveva assicurato un pronto intervento di implementazione, senza tuttavia fino a oggi aver mantenuto la promessa.
Non possiamo dunque non condannare, ancora una volta, l’atteggiamento dell’Anas e della sua dirigenza, ricordando la discutibile giustificazione addotta nella precedente missiva dal Presidente Ciucci per sminuire gli anni di negligenza nei confronti del nostro territorio: sostenere formalmente che una legge del 1992 dichiara “non obbligatoria” la messa a norma di barriere stradali di sicurezza non adeguate alla più recente normativa vigente è, oltre che inaccettabile, eticamente deplorevole.
Per tutte queste ragioni, chiediamo per l’ennesima volta all’Anas di attivarsi al più presto per compiere interventi di messa in sicurezza definitivi dell’intera tratta tirrenica della Sgc Jonio-Tirreno, riservandoci, nel caso in cui si dovesse perseverare nella sottovalutazione dei rischi per gli utenti, di compiere ulteriori sollecitazioni e valutare la mobilitazione del territorio.