Successo per il “Corto” dell’I. C. Monteleone Pascoli di Taurianova
che hanno saputo selezionare e dirigere un gruppo di allievi rivelatisi tutti bravissimi e che hanno dimostrato non solo di aver recitato ma di essersi calati nei personaggi,, nell’atmosfera e nel pathos che partendo da un riflessione sulla Shoah e , dunque sull’olocausto si trasforma in un messaggio d’amore e di fratellanza di valenza universale. Sotto il profilo della fotografia , il corto che è stato realizzato con le riprese di Pasquale Aveta, uno degli eredi della tradizione della nobile arte della fotografia che nelle generazioni la sua famiglia ha rappresentato e che da già altre volte ha collaborato alla realizzazione di produzioni cinematografiche di assoluto valore. Tutti bravi i giovanissimi attori. Particolare menzione per i 6 che hanno avuto ruoli più impegnativi, con battute e scene da ripetere più volte, affrontate tutte con un professionalità che non era oggettivamente possibile prevedere: Fabiana Scionti, Martina Caccamo, Andrea Giovinazzo , Alice Ambesi, Marco Condello e Giulia Aveta. Oltre a loro con ruoli secondari da figurazione altri bambini egualmente motivatissimi a conferma che la multimedialità – se coinvolta nella realtà e nella positività di un percorso artistico può essere estremamente stimolante per la crescita dei giovani. Il “ Ricorda , Rifletti , Ama!” oltre al riconscimento ambitissimo in campo nazionale consegnato dal presidente Napolitano che ha avuto parola di elogio per la qualità dell’opera sottolineando la necessità di far si che le nuove generazioni ricordi e riflettano su quanto immane sia stata la Shoah e quanto assurdi e deliranti fossero e restino le motivazioni che portarono in quegli anni sanguinosi all’emanzaione di leggi razziali e alla soppressioni dei “diversi”: per religione, razza , costume sociale e scelte politiche e culturaliil cortometraggio dieci minuti intensi di proiezione e di riflesisone sta già spopolando su You Tube che oggi è uno delgi indicatori più credibili del successo e del consesno verso qualsiasi proposta artistica. Alla fine tutti contenti. Si, o meglio, quasi. Il rigoroso protocollo della presidenza della Repubblica non avrebbe consentito che tutti i giovanissimi attori potessero aver accesso alla cerimonia. Muso lungo e un pò di amarezza per coloro i quali sono stati lasciati a casa e che –certo hanno guardato con un pizzico di invidia i9 lori più fortunati compagni di classe- anzi di “cast” che hanno avuto la possibilità di vivere una esperienza irripetibile. Disappunto comprensibile che però bambini e genitori – stemperano ben presto con al soddisfazione di sapere di aver contribuito a far partire dalla Calabria un messaggio di amore e fi fratellanza universale che il We farà riecheggiare a lungo e che resterà conservato negli archivi della cinematografia d’arte per il suo intrinseco pregio. Luigi Mamone