San Ferdinando Il Progetto V.I.T.A. ha indetto un confronto fra le associazioni presso la Tendopoli con i migranti
I soggetti promotori del progetto ritengono, infatti, che una questione complessa e di rilievo assolutamente nazionale come quella del “nodo Rosarno” non possa essere risolta sempre e comunque con logiche emergenziali che rischiano di degenerare in mero assistenzialismo o in forme mascherate di speculazione. Solo i migranti direttamente coinvolti nella questione possono enucleare i problemi e suggerire le soluzioni più opportune. E solo dalla condivisione dei percorsi possono nascere tentativi di cambiamento.
Il progetto V.I.T.A. si pone l’ambizioso obiettivo dell’integrazione, ma i suoi promotori sono consapevoli che per migliaia di lavoratori migranti impegnati e sfruttati nella campagne di tutto il Sud Italia, allo stato attuale si tratta solo di un miraggio. A Rosarno, ma non solo, i problemi quotidiani di tutti coloro che sono considerati “stranieri” in un paese che si dichiara ospitale, si ingigantiscono a dismisura. La loro soluzione non può e non deve essere delegata solo alle istituzioni territoriali- il Comune di Rosarno e di S.Ferdinando in primis- e alle realtà – si pensi tra le altre alla Caritas, ad Emergency, alla stessa Arci e alle associazioni e collettivi dell’intero comprensorio taurense – che agiscono già da tempo e con grandi sforzi sul territorio. Le sinergie in questi casi sono fondamentali per costruire l’alternativa, ma servirebbe soprattutto progettualità condivisa e responsabilizzazione degli unici veri protagonisti, i lavoratori migranti, dai quali provengono generalmente proposte e suggerimenti di altissimo livello contenutistico.
Nel corso dell’assemblea si proverà ad avviare proprio questo tipo di percorso. A conclusione della stessa gli operatori di V.I.T.A. garantiranno assistenza ai migranti interessati attraverso lo “Sportello Diritti di Strada”, promosso nell’ambito del progetto. “E’ una tappa importante del nostro progetto, un vero e proprio progetto itinerante – sottolinea Ernesto Romeo, coordinatore del progetto e responsabile dello Sportello – stiamo girando la provincia con il nostro Sportello Mobile, abbiamo incontrato colf e badanti della città di Reggio e presto andremo anche a Riace e Melicuccà, dove è ancora aperta la questione dei rifugiati e richiedenti asilo”
T