San Ferdinando, il consigliere Pantano vota contro il piano triennale
La mia dichiarazione di voto al Piano Triennale 2013-2015 e al Bilancio di Previsione 2013 è stata giustificatamente contraria, le irregolarità presenti nella redazione dei predetti atti sono suffragati da fatti e non da supposizioni. Fatti che dimostrano, inconfutabilmente, la mancata Coerenza, Veridicità, Attendibilità e Competenza del documento contabile e del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, oltre, che la falsità nei numeri e nei contenuti che esso stesso esprime.
Di seguito, e solo per una sempre più trasparente informazione, vi sintetizzo una recentissima sentenza della Cassazione di maggio 2012, che recita :
Il delitto di falso ideologico di pubblico ufficiale in atto pubblico, di cui all’art. 479 del c.p. è connotato dal dolo generico; per cui è sufficiente la consapevolezza di “immutatio veri” (vale a dire la consapevolezza di dichiarare il falso) e non è richiesta l’intenzione di cagionare un danno o di raggirare il destinatario del documento. La volontà e la consapevolezza di formare un atto falso, non vanno confuse con la volontà di servirsi di esso per raggiungere fini contra legem; con la conseguenza che il delitto sussiste non solo quando la falsità sia compiuta senza l’intenzione di nuocere, ma anche quando la sua commissione sia accompagnata dalla convinzione di non produrre alcun danno, rilevando esclusivamente la coscienza e la volontà di dare un’immagine non corrispondente al vero ai conti del Comune. Questa sentenza chiarisce definitivamente le responsabilità di chi consapevole di redigere ed approvare un documento falso, anche senza recare alcun danno all’ente o trarne per essi benefici, si trovi nelle condizioni di essere giudicati per falso ideologico.