Rosarno UDC su dimissione consiglieri.
Il defenestramento dell’Ing. Brilli, la fuoriuscita dell’UDC, la cacciata dell’assessore Calarco, e, per ultime, le dimissioni delle Consigliere D’Agata e Borgese sono la prova più evidente del fallimento di un progetto in cui molti di noi hanno creduto e su cui i cittadini di Rosarno hanno posto tante speranze.
Purtroppo però i fatti degli ultimi giorni, ci confermano che avevamo ragione noi, allorquando, ormai più di un anno fa, decidemmo che l’inadeguatezza del Sindaco non poteva più essere sopportata; e per questo con coerenza uscimmo dalla maggioranza, rinunciando tra l’altro a due postazioni di Giunta. Non fu una scelta semplice, ma il nostro senso di responsabilità ci ha imposto di essere coerenti!
E così dopo 3 anni la parabola della Dott.ssa Tripodi volge inesorabilmente al termine.
Assurta agli onori della cronaca per una minaccia, che, stando a quanto statuito dai Giudici della Corte d’Appello di RC non è mai sussistita, viene ingiustamente soprannominata “sindaco Coraggio”; anche se chi utilizza questo simpatico, quanto immeritato, soprannome, dimentica che la stessa si è resa responsabile della mancata costituzione nel processo contro il mittente della famosa lettera, disattendendo di fatto ad una prassi consolidata ormai da anni, oltre che ad una delibera di consiglio comunale votata all’unanimità
Questo nefasta esperienza sarà ricordata per vicende poco edificanti che hanno occupato per troppo tempo le cronache dei giornali locali, distraendo gli amministratori dai problemi reali dei cittadini: per citarne solo alcune, il caso acqua, elettrificazione del Bosco, il taglio degli ulivi, gli articoli infamanti su Repubblica ecc…
L’augurio è che chi, all’interno di questa maggioranza, ha un po’ di amore per il Paese abbia un sussulto di dignità e stacchi la spina a questa vergognosissima parentesi.
Meraviglia e sconcerto per l’atteggiamento di persone, Italiano e Bruzzese, alle quali ci lega un rapporto di stima e amicizia che, per il loro giudizio sempre severissimo nei confronti del Sindaco e per l’evidente fallimento dell’iniziale progetto politico, avrebbero dovuto indurli a dimettersi immediatamente, visto e considerato, tra l’altro, che non ci sono, per ragioni oggettive, le condizioni per salvare l’insalvabile. Invero, il rischio è quello che anch’essi, al pari degli altri, finiscano per rendersi direttamente responsabili di un fallimento che sta sotto gli occhi di tutti.
Pertanto, ci chiediamo quale e quanta parte del paese intendono rappresentare il Sindaco e la sua maggioranza, visto che i soggetti politici che avevano ottenuto quasi la metà del consenso popolare necessario a vincere l’elezioni sono, oramai, fuori dalla maggioranza, e visto che coloro i quali sono subentrati, pur garantendo al Sindaco la matematica salvezza, non ne assicurano, lo si dice con tutto il rispetto per le persone, quella qualità e quella esperienza di cui i loro predecessori erano garanti qualificati.
Rosarno. 15.09.2013