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ROSARNO: L’ASSOCIAZIONE “NUOVAMENTE” DICE NO AL RIGASSIFICATORE

Motivazioni legate al miraggio occupazionale, in realtà i rigassificatori servono solo alle società che li realizzano, in virtù di una “generosissima” delibera dell’Autorità dell’Energia e del Gas che ha disposto che a queste società spetterà comunque l’80% dei ricavi di riferimento, anche nel caso che gli impianti dovessero restare inattivi, gravando la spesa sul “sistema tariffario nazionale” e cioè sulle bollette degli Italiani, mentre ben poca cosa è la ricaduta occupazionale sul territorio ove essi vengono realizzati. La vocazione economica dei nostri territori è proprio legata all’agricoltura ed al turismo, che verrebbero gravemente compromessi.  Ci chiediamo perché nonostante il parere negativo per ben due volte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonostante l’Italia abbia un surplus di Gas per cui non necessita di ulteriore produzione, nonostante sia chiara ed evidente la mancanza di consenso delle popolazioni locali, che è presupposto indefettibile di una governance del territorio partecipata, le autorità competenti a decidere per il nostro futuro e quello dei nostri figli continuino a proseguire nella strada intrapresa restando sorde al grido di chi con coscienza non vuole svendere il proprio territorio.  Chiediamo pertanto a viva voce ai membri del Comitato Portuale chiamato a decidere del futuro del nostro territorio di negare la concessione richiesta ed alle Autorità competenti di abbandonare la strada intrapresa e di chiedere invece interventi mirati a creare occupazione, secondo la vocazione reale del territorio nell’ottica della sostenibilità e della valorizzazione delle risorse naturali. Noi il 6 marzo presidieremo l’Autorità portuale insieme a tutte le Associazioni ed ai cittadini per dire NO ad un’opera inutile e pericolosa e continueremo anche dopo a contrastare in tutti i modi ed in tutte le sedi la sua realizzazione.