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Rosarno, la Mancuso ai renziani: Non ci siete. La replica: Tu non vedi

 

“Singolare e tempestivo questo nuovo Comitato pro_Renzi creato a Rosarno – afferma la segretaria -. Singolare nei modi, nei tempi e nei componenti. Abbiamo saputo da un articolo di “Calabria Ora” che è nato il Comitato a favore di Renzi, presieduto dal noto giornalista della stessa testata, Domenico Mammola, dalle due ex consigliere di maggioranza del Pd Grace D’agata e Maria Borgese e dall’ex esponente locale Giacomo Giovinazzo”. Criticate le circostanze del battesimo del Comitato, in una città dove non è nuovo l’impegno diretto dei giornalisti nell’agone politico, con o senza incompatibilità – la segretaria attacca i renziani.   

“E’ anche singolare che questi ex componenti del Partito – così li definisce nella nota – si autorinnovano le tessere, si autoproclamano proprietari del credo Renziano, (senza neppure aver presentato la mozione a favore del sindaco di Firenze e senza essersi presentati, lo scorso 17 novembre, in occasione delle “votazioni sulle convenzioni del Pd”), tutto tramite comunicati stampa ed all’insaputa della vera ed ufficiale classe dirigente del Partito locale. Forzature ed autoesaltazioni di personalismi che nulla hanno a che fare con la storia di un Partito che ha sempre discusso e deciso collegialmente e democraticamente le determinazioni politiche.

La coordinatrice del Circolo, tutti i Dirigenti e tutto il Gruppo PD al Comune di Rosarno, si dissociano e prendono le distanze da questo mediatico comitato elettorale che lontano dal Partito, si autoincensa e si accredita quale esponente di una politica mai conquistata sul campo, sicuramente non nuova e non espressione di alcun tipo di rinnovamento. La sezione del Partito auspica che, a prescindere dalle lotte interne di posizionamento o ideologiche che ci possano essere, le primarie vengano svolte serenamente e nel rispetto del codice etico e delle scelte di ciascuno degli iscritti e simpatizzanti”.

Non si è fatta attendere la replica del Comitato che, attraverso una nota del presidente Mammola, sottolinea la possibilità – riconosciuta a livello nazionale – che gli organismi dei renziani nascano autonomi rispetto ai circoli democrat.

“La Mancuso – afferma Mammola -, evidentemente non sa, e mi spiace che troppe cose ignori, che per formare un Comitato in appoggio della candidatura di Matteo Renzi non è obbligatoria la sua firma, la sua vidimazione né la sua approvazione. Esiste un iter, che il sottoscritto ha rispettato, che consente la nascita di questo organismo. Peraltro un Comitato viene strutturato anche e soprattutto per attingere a forze sociali e persone che operano anche al di fuori del Partito Democratico. Ma anche questo, forse, la segretaria non lo sa o non gliel’hanno detto. Ancor più spiacevole, inoltre, la circostanza che lo scorso 17 novembre alcuni iscritti –  ovviamente quelli che oggi fanno riferimento a questo Comitato – non sono stati invitati al voto sulle mozioni del Pd, evidentemente la segretaria si sarà dimenticata di dare ampio risalto alla convocazione, come invece in altri casi aveva fatto. Nessuno si autoproclama né autoincensa si tenta, semplicemente, di offrire un contributo interno al partito, libero e senza bisogno di rispondere agli input del capo. Non sarà questo comitato a polemizzare contro il gruppo dirigente o il gruppo consiliare, è ovvio che del loro impegno e del loro operato dovranno rispondere agli elettori e ai cittadini. Per quel che riguarda la vicenda delle tessere a Maria Borgese, Grace D’Agata e Giacomo Giovinazzo, dispiace che la segretaria dimostri di non sapere o ignori un’altra cosa – l’ennesima – ovvero che la commissione provinciale di garanzia, con verbale numero 25 del 7 novembre 2013, ha disposto «l’immediata registrazione di Grace D’Agata, Maria Borgese e Giacomo Giovinazzo nell’anagrafe degli iscritti 2013, restituendo loro l’esercizio dei propri diritti di iscritti al Partito Democratico».

Dirompente la chiusa della nota, in una polemica che ha l’effetto di polarizzare ulteriormente il voto di domenica in una sorta di chiamata alle armi per un referendum, è facile intuire il significato politico aggiunto, tra sostenitori e oppositori dell’amministrazione guidata dalla Tripodi. 

“Nessuno, infine, tenta o ha tentato di farsi portavoce ufficiale del “verbo” di Renzi, e tantomeno si vuole porre al di fuori della democrazia del partito – conclude Mammola -. Il Comitato  sempre rispettoso non solo della dinamica democratica del partito, dei suoi iscritti, dirigenti ed elettori, ma anche dell’appuntamento delle primarie. Questo partito è patrimonio di tutti coloro che credono in esso, e va oltre le amministrazioni ed i singoli temporanei protagonisti. Il Pd è qualcosa di troppo importante per essere ritenuto il cortile di casa di qualcuno, il giocattolo per sollazzarsi appena il tempo di ricoprire una carica. Rosarno ha tanti e tali problemi che sembra uno spreco di inchiostro e tempo ringhiare contro la costituzione di un comitato. Dalla segretaria ci saremmo aspettati prese di posizione su ben altre questioni che riguardano la città”. A.P.