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Rosarno, il comitato per la tutela dell’ambiente scrive ai Procuratori di Vibo e Palmi. Denunciando il disastro ambientale

Al signor Procuratore Capo dottor Bruno Giordano – Vibo Valentia

Al signor Procuratore Capo dottor Ottavio Sferlazza – Palmi

 

Ai signori Prefetti delle Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia

A Antonella Rizzo, Assessore Regionale all’Ambiente Catanzaro

Al Ministro dell’Ambiente Roma

 

ESPOSTO E SEGNALAZIONE NUMERO 55

 

Signori Procuratori,

richiamo il contenuto dei precedenti esposti e segnalazioni degli ultimi 10 anni che non hanno, allo stato, sortito alcun effetto concreto. Siamo a conoscenza delle azioni ultime messe in atto dalla Procura di Vibo Valentia e ci auguriamo che possano portare a risultati effettivi, essendo la situazione allarmante e che sta provocando, quanto meno nei Comuni di Nicotera e San Ferdinando, un disastro sia ambientale che economico.

 

Nel precedente esposto ho, tra l’altro, stigmatizzato il comportamento, tra l’altro, dell’Arpacal e della Regione Calabria “.. per la eventuale mancata esecuzione delle verifiche di legge (controllo condizioni aria, acque e mare) e per la mancata istituzione concreta del registro dei tumori, saranno le Procure destinatarie della presente ad assumere tutte quelle consequenziali iniziative sia per le omissioni che per l’ipotesi di ritardo o, comunque, per tutte quelle fattispecie che dovessero risultare dalla indagini. Ed, infine, si chiede se è possibile che in uno Stato civile e democratico il cittadino e le comunità non abbiano alcuna tutela sull’ambiente e sulla pubblica salute e che le autorità a cui spetta tale attività di controllo ed indagine possano negligentemente non assumere tutti quei provvedimenti di propria competenza e spettanza, con una impunità che, naturalmente, agevola la violazione della legge e l’avvelenamento dell’ambiente … “

 

Ultimamente, l’Arpacal ha inviato una nota nella quale segnalava che a seguito dei controlli eseguiti verso la fine di maggio e l’inizio del mese di giugno c.a. è stato possibile riscontrare “.. A seguito della segnalazione di colorazione anomala delle acque antistanti il litorale di Nicotera il Dipartimento di Vibo Valentia -riferisce la dr.ssa Diano- ha acquisito il 31 maggio un primo campione di acque di balneazione prelevato dalla Guardia Costiera nel tratto di mare antistante la stazione di sollevamento (Tam Tam) del comune di Nicotera che evidenziava, all’analisi microscopica, una fioritura microalgale. Anche nelle giornate successive diverse segnalazioni comunicavano il perdurare dell’alterazione del colore delle acque. Si acquisivano, pertanto, ulteriori campioni sui quali sono state effettuate le analisi microbiologiche, chimiche e microscopiche ..”.

Nel mentre, per la parte antistante il Fiume Mesima ha così relazionato: “..Nella giornata di lunedì 12 – aggiunge il direttore Diano – i tecnici del Dipartimento, impegnati nell’attività di controllo per il monitoraggio delle acque di balneazione, hanno riscontrato la persistenza del colore anomalo delle acque di balneazione alla foce del fiume Mesima che si estendeva verso nord fino all’area di balneazione denominata “800 m sud lido Sayonara” e hanno prelevato ulteriori campioni. Le analisi microscopiche attestano il perdurare della fioritura. Le analisi microbiologiche sul punto di prelievo denominato “200m dx fiume Mesima” (a ben più di 200m dal Fiume) evidenziano carica significativa di inquinamento batteriologico (Escherichia Coli 450 MPN/100 ml) ..”.

Ed, infine, la stessa ha concluso così: “.. Le attività condotte da questo Dipartimento per la verifica di stato dell’ambiente – conclude puntualizzando la dr.ssa Angela Diano – non sollevano le autorità preposte ad indagare sui fattori che impattano sul territorio e che possono innescare i fenomeni rilevati ..”. L’intervento della dott.ssa Diano appare fuori luogo e tendente solamente a cercare di tranquillizzare gli animi per come è successo oramai negli ultimi anni.

Questo Comitato non crede alle affermazioni della dott.ssa Diano per la semplice ragione che la colorazione marrone-verdastra, che si registra nella parte antistante la costa Nicotera-San Ferdinando, segue le correnti e, comunque, non è sempre presente. Vi sono giorni in cui il mare è cristallino ed altri che, invece, si presente impraticabile ed anche con evidente schiumetta e residui fecali. Senza aggiungere che quando la corrente tende verso Nicotera, San Ferdinando è indenne dal problema, e viceversa. Quindi, l’ipotesi della fioritura microalgale non convince assolutamente e contrasta con i fenomeni sommariamente sopra citati.

In considerazione di quanto sopra e per evitare che si continui a giocare su questo rilevante e fondamentale problema, si chiede espressamente che la dott.ssa Diano, invece di trasmettere comunicati, invii una relazione completa e dettagliata assumendosi la responsabilità di quanto afferma e così consentendo alle parti di poter valutare e controllare quanto assunto dalla medesima, che in caso di smentita, sarà responsabile dei conseguenti ed esistenti possibili reati penali. Nel contempo, la parte istante chiede espressamente alla dott.ssa Diano, nella sua qualità, di consentire l’immediato accesso agli atti della pratica in questione (legge n. 241/90), con rilascio di tutti gli accertamenti eseguiti e quant’altro emergente nella medesima.

Nel contempo, nelle precedenti segnalazioni del 18.08.2016 e del 18.03.2017 era stato richiesto alle amministrazioni destinatarie dello stesso: Prefetti delle Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, Sindaci dei Comuni di Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro e Nicotera ed all’Assessore Regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, Catanzaro di “.. Sotto l’aspetto amministrativo, ai sensi della legge n. 241/90, si chiede l’accesso agli atti relativi agli eventuali procedimenti esistenti con trasmissione di tutta la documentazione o, comunque, di una certificazione attestante la inesistenza di procedure connesse. Il tutto nel termine di giorni trenta dal ricevimento della presente e con l’espressa avvertenza che in mancanza, ritenendo questa anche come diffida, potrebbe ravvisarsi l’ipotesi di cui all’articolo 328 c.p. ..”.

Ebbene, le predette amministrazioni nessun riscontro hanno fornito alla legittima richiesta di accesso agli atti, con la evidente possibilità che il silenzio serbato possa rientrare nella fattispecie penale di cui all’articolo 328 c.p.. Valuteranno, quindi, le Procure competenti se da tale condotta possa ravvisarsi la fattispecie penale sopra indicata.

Si trasmettono, comunque, alla Procura di Vibo Valentia ed, in particolare, alla specifica attenzione del Procuratore Capo dottor Bruno Giordano, le foto  scattate in una notte di agosto dell’anno 2016 nella spiaggia di Capo Vaticano, dalle quali emerge la esistenza di un tubo che scarica a mare, molto probabilmente, i reflui fognari del soprastante Villaggio (documento n. 2).

In considerazione di quanto sopra, a tutti gli effetti di legge, nel segnalare quanto sopra, si

CHIEDE

Per le Procure interessate:

  1. che nelle forme di rito e di legge si accerti la veridicità delle affermazioni contenute nel comunicato stampa trasmesso dall’Arpacal (documento n. 1) e, comunque, venga ammessa la perizia tecnica ripetutamente richiesta al fine di acclarare con certezza quanto lamentato e le cause di ciò, nel regolare contraddittorio delle parti interessate;
  2. che venga valutata la esistenza o meno della fattispecie di cui all’articolo 328 c.p., con la esecuzione di tutti i conseguenti provvedimenti ed iniziative di legge;

Per l’Arpacal:

  1. che venga trasmessa una dettagliata relazione con la quale la responsabile, sotto la sua esclusiva responsabilità, dichiari che il fenomeno si realizza a causa di una “fioritura microalgale” specificando le ragioni e quanto eventualmente è possibile fare per la sua limitazione o eliminazione;
  2. che consenta l’accesso agli atti (L. 241/90) mettendo a disposizione del Comitato tutti gli accertamenti e verbali eseguiti e quant’altro esistente nella pratica in questione;

Per le Prefetture interessate:

  1. che consentano l’accesso agli atti (L. 241/90) ed alle pratiche di interesse per verificare gli interventi eseguiti e i provvedimenti eventualmente assunti;

Per l’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria e per il Ministero dell’Ambiente:

  1. che consentano l’accesso agli atti (L. 241/90) ed alle pratiche di interesse per verificare gli eventuali interventi eseguiti ed i provvedimenti assunti, nelle loro rispettive competenze.

Si precisa sul punto che l’accesso agli atti è stato già chiesto una prima volta nella data del 18.08.2016 e successivamente in data 18.03.2017 e, quindi, esiste un evidente rifiuto o, comunque, pesante ritardo nella esecuzione delle condotte previste dalla legge.

Precisato quanto sopra, si insiste in tutte le richiese avanzate e si chiede di essere informati degli atti che verranno assunti in quanto omissibili. 

Si allegano: Comunicato stampa Arpacal e n. 2 fotografie.

Con osservanza.

Lì, 28.06.2017.

Il Presidente

                                                                                                          (Avv. Giacomo Saccomanno)