Porto G.T.: Comunicato Stampa FitCisl, UilTrasporti, UglMare
Le negative evoluzioni dello stato di crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta, delle aziende e dei livelli occupazionali, in tutta l’Area portuale di Gioia Tauro, non consentono tentennamenti e tantomeno tentativi di manipolazioni politiche e sociali che alimentano divisioni. In quest’ottica, sabato 30 aprile, abbiamo scritto al Presidente del Governo Regionale On. Mario Oliverio, sollecitando un’urgente convocazione ormai indispensabile, sia per fare il punto sulla situazione che si sta predeterminando e soprattutto per individuare e condividere le conseguenti azioni di competenza regionale unitamente ad un’unitaria proposta da sostenere al prossimo confronto inter istituzionale che a breve si svolgerà a Roma in sede governativa.
L’ormai prossima scadenza del quinto anno di CIGS per i lavoratori portuali in forza alla MCT S.p.A. e le altre scadenze degli altri ammortizzatori sociali in essere in tutte le aziende dell’indotto, compreso quella del terminalista ICOBLG S.p.A. in aggiunta all’inatteso fallimento di quasi tutti i progetti d’investimento, messe in cantiere nel corso del secondo semestre 2015, predeterminano una situazione di grave allarme socio economico che va evitato per tempo.
In tal senso si risollecitano il Governo Nazionale, il Governo Regionale e l’Autorità Portuale ad attivare tutte le iniziative necessarie per rilanciare e dare attuazione:
- All’investimento, del Fondo statunitense LCV, tramite la società “Tua Autoworks Calabria”;
- All’istituzione della ZES (zona economica speciale);
- All’’avvio dei lavori per la realizzazione del Gateway ferroviario;
- Alla realizzazione dell’importante “Bacino di Carenaggio” per nuove e qualificate attività manutentive per le medie e grandi
Ove i suddetti progetti, rimanessero disattesi, oltre al venir meno l’auspicata prospettiva di poter garantire la necessaria stabilità occupazionale, alle Comunità della Piana di Gioia Tauro e all’intera Calabria, verrà meno l’opportunità di poter fruire di ulteriori 1.200 posti di lavoro realizzabili nel corso di una media di 24 – 36 mesi.
A fronte di tutto ciò la Politica e le Istituzioni Calabresi e Nazionali non possono restare sorde alle sollecitazioni di quelle parti sociali che non si vogliono fare travolgere dalle mere dinamiche politiche territoriali, regionali e nazionali. A noi interessa creare convergenze sulle priorità e sui modelli attuativi degli obiettivi di breve, medio e lungo termine.
Per quanto ci riguarda, non si ritiene costruttivo, stante l’attuale situazione internazionale delle infrastrutture portuali all’interno del Mediterraneo, porre elementi che potrebbero ulteriormente penalizzare gli attuali terminalisti e quindi anche i relativi livelli occupazionali. Non ha senso, nella data situazione di competitività internazionale, molto condizionata da una visibile flessione del transchipment delle grandi navi, rimettere in discussione l’attuale concessione peraltro, in assenza totale di altri competitori. Contestualmente, in merito all’investimento di “LCV Capital” si ritiene molto negativo porre in essere comportamenti che possono prestarsi a facili strumentalizzazioni tali da scoraggiare qualsiasi tipologia d’impresa chiamata, per altro, a investire in un’area ancora tutta da attrezzare sia in termini infrastrutturali e sia dei servizi di supporto agli insediamenti produttivi.
Il Governo regionale e l’Autorità Portuale sono chiamati a mettere in campo tutta la loro autorevolezza per recuperare tempi e affidabilità ormai in caduta libera. Il Governo Nazionale deve rendere esigibili i richiesti provvedimenti normativi in materia di riduzione degli oneri sociali e delle accise sui carburanti per i mezzi operanti in banchina.
Senza questi interventi e senza una più complessiva politica di promozione e d’incentivazione delle attività produttive, il “Porto e l’Area portuale di Gioia Tauro” invece di essere “Volano di crescita economica e Sociale per la Calabria” continuerà a essere un sogno infranto da un’imperdonabile incapacità politica e istituzionale che emerge da ogni livello si guardi.
Noi vogliamo batterci affinché questo non si materializzi. Per farlo il nostro obiettivo è di poter “agire insieme” anche nei confronti del Governo Nazionale e delle Imprese, pretendendo il mantenimento degli “impegni assunti e da assumere”.
Con tale finalità si anticipa, che in assenza di risposte chiare ed esaustive, per il prossimo venerdì 13 maggio, si farà una giornata di mobilitazione davanti alla sede del Governo Regionale.
Non consentiremo che si continui a non decidere sull’adozione degli atti concreti che servono a garantire la crescita e lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità. –
Le negative evoluzioni dello stato di crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta, delle aziende e dei livelli occupazionali, in tutta l’Area portuale di Gioia Tauro, non consentono tentennamenti e tantomeno tentativi di manipolazioni politiche e sociali che alimentano divisioni. In quest’ottica, sabato 30 aprile, abbiamo scritto al Presidente del Governo Regionale On. Mario Oliverio, sollecitando un’urgente convocazione ormai indispensabile, sia per fare il punto sulla situazione che si sta predeterminando e soprattutto per individuare e condividere le conseguenti azioni di competenza regionale unitamente ad un’unitaria proposta da sostenere al prossimo confronto inter istituzionale che a breve si svolgerà a Roma in sede governativa.
L’ormai prossima scadenza del quinto anno di CIGS per i lavoratori portuali in forza alla MCT S.p.A. e le altre scadenze degli altri ammortizzatori sociali in essere in tutte le aziende dell’indotto, compreso quella del terminalista ICOBLG S.p.A. in aggiunta all’inatteso fallimento di quasi tutti i progetti d’investimento, messe in cantiere nel corso del secondo semestre 2015, predeterminano una situazione di grave allarme socio economico che va evitato per tempo.
In tal senso si risollecitano il Governo Nazionale, il Governo Regionale e l’Autorità Portuale ad attivare tutte le iniziative necessarie per rilanciare e dare attuazione:
- All’investimento, del Fondo statunitense LCV, tramite la società “Tua Autoworks Calabria”;
- All’istituzione della ZES (zona economica speciale);
- All’’avvio dei lavori per la realizzazione del Gateway ferroviario;
- Alla realizzazione dell’importante “Bacino di Carenaggio” per nuove e qualificate attività manutentive per le medie e grandi
Ove i suddetti progetti, rimanessero disattesi, oltre al venir meno l’auspicata prospettiva di poter garantire la necessaria stabilità occupazionale, alle Comunità della Piana di Gioia Tauro e all’intera Calabria, verrà meno l’opportunità di poter fruire di ulteriori 1.200 posti di lavoro realizzabili nel corso di una media di 24 – 36 mesi.
A fronte di tutto ciò la Politica e le Istituzioni Calabresi e Nazionali non possono restare sorde alle sollecitazioni di quelle parti sociali che non si vogliono fare travolgere dalle mere dinamiche politiche territoriali, regionali e nazionali. A noi interessa creare convergenze sulle priorità e sui modelli attuativi degli obiettivi di breve, medio e lungo termine.
Per quanto ci riguarda, non si ritiene costruttivo, stante l’attuale situazione internazionale delle infrastrutture portuali all’interno del Mediterraneo, porre elementi che potrebbero ulteriormente penalizzare gli attuali terminalisti e quindi anche i relativi livelli occupazionali. Non ha senso, nella data situazione di competitività internazionale, molto condizionata da una visibile flessione del transchipment delle grandi navi, rimettere in discussione l’attuale concessione peraltro, in assenza totale di altri competitori. Contestualmente, in merito all’investimento di “LCV Capital” si ritiene molto negativo porre in essere comportamenti che possono prestarsi a facili strumentalizzazioni tali da scoraggiare qualsiasi tipologia d’impresa chiamata, per altro, a investire in un’area ancora tutta da attrezzare sia in termini infrastrutturali e sia dei servizi di supporto agli insediamenti produttivi.
Il Governo regionale e l’Autorità Portuale sono chiamati a mettere in campo tutta la loro autorevolezza per recuperare tempi e affidabilità ormai in caduta libera. Il Governo Nazionale deve rendere esigibili i richiesti provvedimenti normativi in materia di riduzione degli oneri sociali e delle accise sui carburanti per i mezzi operanti in banchina.
Senza questi interventi e senza una più complessiva politica di promozione e d’incentivazione delle attività produttive, il “Porto e l’Area portuale di Gioia Tauro” invece di essere “Volano di crescita economica e Sociale per la Calabria” continuerà a essere un sogno infranto da un’imperdonabile incapacità politica e istituzionale che emerge da ogni livello si guardi.
Noi vogliamo batterci affinché questo non si materializzi. Per farlo il nostro obiettivo è di poter “agire insieme” anche nei confronti del Governo Nazionale e delle Imprese, pretendendo il mantenimento degli “impegni assunti e da assumere”.
Con tale finalità si anticipa, che in assenza di risposte chiare ed esaustive, per il prossimo venerdì 13 maggio, si farà una giornata di mobilitazione davanti alla sede del Governo Regionale.
Non consentiremo che si continui a non decidere sull’adozione degli atti concreti che servono a garantire la crescita e lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità. –