Porto di Gioia Tauro: 25 milioni di euro per incentivi alle imprese per il Polo logistico
L’intervento previsto dalla Regione, con risorse disponibili pari a 25 milioni di euro, è finalizzato a sostenere la creazione e/o il potenziamento delle reti e dei cluster di imprese nell’area del Polo Logistico di Gioia Tauro attraverso lo strumento del ‘contratto di investimento’ che prevedere la realizzazione di “Piani di Sviluppo Interaziendale”, proposti da gruppi di imprese che hanno relazioni di cooperazione. Possono presentare la richiesta di agevolazione per i contratti di investimento le grandi imprese (GI) e le piccole e medie imprese (PMI) che intendono realizzare “Programmi Integrati di Investimenti” nell’ambito di proprie unità produttive ubicate nelle aree. In particolare, possono presentare domanda di agevolazione, per i Piani di Sviluppo Interaziendale: i consorzi e le società consortili di imprese anche artigiane, aventi lo scopo di fornire servizi diretti a promuovere lo sviluppo, anche tecnologico, e la realizzazione della produzione, della commercializzazione e della gestione delle imprese consorziate. I soggetti consortili definiti come Grande Impresa possono presentare domanda di agevolazione per la realizzazione di soli Piani di Sviluppo Interaziendali comprendenti obbligatoriamente il Piano di Investimenti Produttivi Interaziendali. Per i Piani di Sviluppo Aziendale: le imprese di media e piccola dimensione, anche artigiane, aderenti ai consorzi/società consortili. I consorzi o le società consortili devono essere costituiti da almeno 3 imprese e avere un fondo consortile o un capitale sociale non inferiore a € 50.000. La quota consortile di ciascuna impresa non può superare il 35% del fondo consortile o del capitale sociale. Il consorzio/società consortile, denominato anche Proponente, è il soggetto che promuove la proposta di Contratto di Investimento e presenta l’istanza di accesso alla procedura di selezione.
Le tipologie di investimenti devono riguardare la realizzazione ovvero l’ampliamento, l’ammodernamento, la riconversione, la riattivazione e il trasferimento di: piattaforme logistiche integrate per le materie prime e i prodotti (magazzini, sistemi di movimentazione e di confezionamento, etc.); sistemi ed impianti comuni di depurazione e smaltimento ecologico dei residui delle lavorazioni, inclusi i sistemi di monitoraggio per il controllo dei carichi inquinanti; impianti di produzione combinata e di distribuzione di energia elettrica e di calore in regime di autoproduzione. I servizi devono riguardare prioritariamente la progettazione, realizzazione, gestione e sviluppo dei sistemi e delle filiere produttive attraverso: la realizzazione di sistemi informativi per la gestione delle reti di impresa e a supporto della cooperazione tra le imprese; l’analisi e l’implementazione delle possibili integrazioni produttive verticali (catene di fornitura di beni e servizi intermedi) e orizzontali (gruppi di acquisto, vendita ed export, etc.) tra le imprese; le analisi mercato sulle filiere (stato della concorrenza e prospettive di mercato), la ricognizione operativa sui canali e le problematiche di penetrazione commerciale, il sostegno alla promozione e alla commercializzazione delle produzioni delle imprese con particolare riferimento ai mercati nazionali ed esteri; la progettazione e la realizzazione di servizi logistici comuni alle imprese per l’acquisizione delle materie prime (inclusi gruppi di acquisto), l’acquisizione degli ordini e l’immissione sul mercato dei prodotti; la progettazione e l’implementazione di servizi comuni alla produzione (sistemi di qualità aziendali, gestione ambientale, tecnologie di produzione, etc.).
“Il Porto di Gioia Tauro – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – rappresenta un’infrastruttura strategica non solo per la Calabria, ma per il Paese. Ci troviamo in una situazione di svolta e dobbiamo essere in grado di fare i passi giusti. Dopo la sottoscrizione dell’Apq per la logistica, nel 2010, oggi tracciamo altre linee di intervento per il territorio, con importanti risorse che si sommano ai 25 milioni di euro per l’attuale bando. Ci sono infatti i 25 milioni di euro previsti dal Ministero per lo Sviluppo Economico e altri 5 milioni di euro per il risparmio energetico. Complessivamente, il totale delle risorse destinate al Polo Logistico è di 55 milioni di euro. Questo bando – ha aggiunto il Presidente Scopelliti – si inserisce in un processo già avviato, si tratta di un investimento in un’area sulla quale registriamo segnali positivi di crescita, comunque difficili da mantenere per via di un mercato molto competitivo. C’è il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, dai lavoratori, ai soggetti istituzionali coinvolti, l’Autorità Portuale, ai sindacati, alle imprese. Se Gioia Tauro sarà in grado di offrire una grande capacità nel settore della logistica, potrà assumere quel ruolo di competitività mondiale che certamente merita. Il bando, inoltre, nasceva originariamente per le piccole e medie imprese, poi è stato modificato per inserire anche le grandi imprese. Ribadiamo – ha concluso il Presidente Scopelliti – la nostra ferma volontà di richiedere, anche al nuovo Governo nazionale, l’inserimento nell’agenda dei lavori anche la priorità ZES (zona economica speciale) per Gioia Tauro”.
“Siamo pronti per il definitivo rilancio del porto di Gioia Tauro e dell’intera area – ha dichiarato la Vicepresidente Antonella Stasi – quanto abbiamo prodotto finora, come impegno politico-amministrativo con l’Apq sulla logistica rappresenta un passo importante per lo sviluppo del territorio. C’è ora anche la grande opportunità per il Ferrobonus e l’avvio del gateway ferroviario, sul quale resta in nostro massimo impegno affinché si possano concretizzare al più presto”.
“La struttura portuale di Gioia Tauro – ha affermato l’Assessore Arena – rappresenta un’eccellenza assoluta alla quale dobbiamo offrire tutto quanto è nelle nostre possibilità. Il Governo regionale ha manifestato un interesse evidente sul porto di Gioia Tauro, mettendo a disposizione importanti risorse, ora lo sforzo si estende a tutti gli altri soggetti coinvolti. A questo punto il fattore tempo è determinante”.
E’ seguito, inoltre, un dibattito con interventi dei rappresentanti del mondo imprenditoriale, sindacale e di categoria.