Polistena, fallito il primo assalto al piano strutturale
Nell’ultimo Consiglio Comunale con una apparentemente innocua mozione, il gruppo di opposizione ha cercato di sabotare le regole già vigenti dello strumento urbanistico, il PSC, Piano Strutturale costruito in modo democratico e partecipato dopo un percorso lungo e condiviso con la popolazione.
Solo lo sguardo vigile dell’Amministrazione Comunale e di tutto il gruppo di maggioranza, che ringrazio, ha permesso di intravedere ciò che si celava dietro quella mozione, ovvero un particolarismo proprio di altre epoche a cui storicamente disturba, ad esempio, la presenza della Commissione edilizia Comunale, di cui è stata, non a caso, richiesta ancora una volta e immotivatamente l’abolizione. Ma non solo.
L’atteggiamento dei proponenti è parso piegato a logiche che contrastano con la missione istituzionale pubblica a cui un qualunque amministratore è chiamato a rispondere durante il proprio mandato.
L’Amministrazione Comunale e il gruppo di maggioranza hanno difeso il PSC, respingendo tutta una serie di emendamenti che in alcune aree del territorio avrebbero assentito attività di edilizia privata al momento non consentite.
Non a caso il parere negativo dell’ufficio tecnico sulla proposta della minoranza è stato ben motivato.
Per l’Amministrazione Comunale che ha una visione di città totalmente opposta a quella delle opposizioni, la priorità è dare attuazione alla parte strategica del PSC che prevede investimenti pubblici a favore della città attraverso il miglioramento dei servizi alla popolazione.
Tra questi la realizzazione di un parco fluviale nell’area del torrente Jerapotamo, opera che si sta portando avanti grazie ad un finanziamento a valere sul PNRR di oltre 2 milioni di euro e la definizione di un sistema culturale che vede nella futura Casa della Cultura a palazzo Sigilló il suo punto di riferimento.