Polistena, bilancio positivo per i “Giardini d’Inchiostro di Sirò”
Bilancio più che positivo per i “Giardini d’Inchiostro di Sirò”, fortemente voluti e organizzati dall’ Associazione socioculturale Arte che parla, presieduta da Simona Mileto; dall’ Agenzia di servizi letterari e di promozione culturale Scritturaedintorni, di Amalia Papasidero e dalla Pasticceria Gelateria Sirò di Polistena, in collaborazione con l’ APGA (Associazione Pasticceri Gelatai Artigiani) presieduta da Salvatore Ravese.
Otto appuntamenti di alto spessore culturale che, si sono tenuti tutti nell’incantevole location del Giardino di Sirò.
Ad aprire i giardini è stata la pittrice di Amato, Maria Fedele con la mostra pittorica “Sguardi oltre l’anima”.
Il 14 giugno è stato presentato il libro del tecnologo alimentare Antonio Paolillo, dal titolo: Buono o necessario?
Il 20 giugno è stata presentata l’opera di Caterina Sorbara dal titolo Il segreto delle pietre, mentre il 28 giugno lo sceneggiatore e regista Andrea Muratore, ha parlato della sua opera dal titolo: L’arma più forte.
Il mese di luglio si è aperto con la presentazione del libro dal titolo L’ultimo dei Salvati di Francesco Greco.
L’ 11 luglio Mostra di tavole originali di Antonio Galatà.
Il 19 luglio l’archeologo Gianluca Sapio ha parlato della sua opera dal titolo Una voce nel vento di Gianluca Sapio.
L’ultimo appuntamento, protagonista è stata Cristina Fida con Altered light – Una luce sui disturbi mentali.
Anche quest’anno ogni incontro è stato preceduto da un’intervista radiofonica presso Radio Eco Sud – ormai partner fisso dei vari eventi che l’associazione “Arte che parla” e l’agenzia “Scrittura&dintorni”, organizzano sul territorio.
Amalia Papasidero e Simona Mileto, nell’esprimere tutta la loro soddisfazione per la riuscita dell’evento, hanno sottolineato che:
“I Giardini d’inchiostro di Sirò, rientrano nell’ambito di un progetto ben preciso: riuscire a portare la cultura in tutte le sue forme a un pubblico vario, per avvicinarlo al mondo dei libri, ma anche a quello dell’arte, promuovendo momenti come questi, quali motori propulsivi di crescita e arricchimento, in una terra, quella calabrese, pregna di tradizioni, con un patrimonio storico, culturale e spirituale importante che deve essere necessariamente valorizzato”.
Caterina Sorbara