Nicotera Marina Presentato il libro “Andamento lento. La gestione della carriera al femminile” di Daniela Profiti
Il sindaco Francesco Pagano ha evidenziato come il libro di Daniela Profiti sia un’opportunità per valorizzare i figli della terra nicoterese ma anche per riscoprire quell’antico retroterra culturale fondato sul binomio cultura/vita, necessario per rilanciare il progresso di una cittadina dal glorioso passato. Secondo Pagano, occorre uscire dalla contrapposizione donna/uomo ponendo un problema di cultura, il quale va affrontato in ogni livello della società nicoterese, partendo dal riconoscimento che proprio in ogni sfera sociale la donna produce e svolge già dei ruoli fondamentali sul piano familiare, lavorativo e manageriale. Inutile parlare di quote rosa e di legislazione di sotegno, la donna secondo Pagano, deve emergere spontaneamente e non ha bisogno di chiedere il permesse a nessun uomo per farlo.
Il giornalista Francesco Tripaldi ha apprezzato l’opera sul piano editoriale e contenutistico e ha proposto all’autrice di svolgere un lavoro sul pensiero delle corti italiane, per dare continuità a un percorso di studi al femminile, degno di nota. Dopodiché, Tripaldi ha chiarito come la lotta sulla parità dei diritti vada di pari passo alla progettazione per i più giovani e, dunque chiami in causa la questione della politica, della morale e della cultura, elementi decisivi per parlare, e vedere concretamente, quell’emancipazione di fatto che la donna sta realizzando, lentamente sì, ma con continuità e senza sosta alcuna.
L’editore Salvatore Bellantone ha evidenziato come il testo di Daniela Profiti sia un’opera che ogni donna debba avere nella propria libreria, per cominciare quel percorso di conoscenza e di approfondimento riguardante la storia dell’emancipazione femminile sul piano del diritto e del lavoro, gli attuali enti nazionali e internazionali e le leggi chiave che tutelano il lavoro femminile, l’esempio di alcune donne al vertice che si misurano quotidianamente con il lavoro e la maternità e le difficoltà ad esse legate.
Daniela Profiti, infine, dopo aver chiarito la genesi dell’opera, prendendo spunto dalla prima donna manager Marisa Bellisario, ha sottolineato, a proposito di carriera e discriminazione, come spesso sia la donna stessa ad auto-discriminarsi perché vittima di una società coniugata al maschile, sintetizzata dalla metafora del Soffitto di Cristallo. La donna dovrebbe, ha concluso l’autrice, riconoscere le capacità che già manifesta nella gestione della casa e della famiglia e impiegarle nel lavoro per rinnovare dal di dentro una società che ha bisogno di aria fresca, idee e soluzioni pratiche che consentano il migliore rendimento di un’azienda, di un ente e di tutti coloro che ne fanno parte o vi lavorano, garantendo inoltre una diversa qualità della vita.
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