Melicucco, inaugurata la panchina rossa contro la violenza sulle donne
L’obiettivo della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è contrastare una piaga che affligge ancora il 35 per cento delle donne nel mondo.
Numerosi gli esempi di donne che lottano per la libertà.
“Qualsiasi atto di violenza fondata sul genere che comporti, o abbia probabilità di comportare, sofferenze o danni fisici, sessuali o mentali per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che si verifichi nella sfera pubblica che in quella privata”, così le Nazioni Unite definiscono la violenza contro le donne.
1 donna su 3 vittima di violenze
Nel mondo una donna su tre ha subito violenza fisica, psicologica o sessuale.
In alcuni paesi questo dato già drammatico sale a sette donne su dieci. La violenza contro le donne è una delle più diffuse violazioni dei diritti umani e non fa distinzioni, colpisce donne di ogni età, etnia, cultura e ceto sociale. Si stima che circa 133 milioni di donne abbiano subito una qualche forma di mutilazione genitale, mentre oltre 700 milioni si sono sposate da bambine, di cui 250 milioni prima di compiere 15 anni.
Ed è per questo che il 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite.
La data scelta ricorda il 25 novembre 1960, giorno in cui tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana, le sorelle Mirabal, vennero violentate e uccise da uomini dell’esercito dominicano durante la dittatura di Rafael Trujillo.
“Ognuno ha la responsabilità di prevenire e porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze, iniziando a cambiare la cultura della discriminazione”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Ed è proprio per ribadire ancora una volta l’impegno contro la violenza in genere e contro le donne in particolare che si è tenuta a Melicucco un’iniziativa, fortemente voluta e organizzata dall’Associazione Socio-culturale Nuovi Orizzonti, presieduta da Deborah Ciricosta e dall’amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Architetto Salvatore Valerioti.
Ha aderito anche la Scuola Media di Melicucco, diretta dalla dott.ssa Maria Tigani.
All’interno del Parco Baronelli gestito dall’Associazione melicucchese è stata inaugurata la “Panchina Rossa” come simbolo della violenza contro le donne e che “restera’ a memoria di tutti a testimonianza del rifiuto contro ogni forma di violenza.
Subito dopo un corteo festoso e colorato si è snodato per le vie del Paese ,fino alla sala conferenze Pronesti, dove si è svolto un dibattito, coordinato da Aldo Polisena, che ha registrato gli interventi di tanti ragazze e ragazzi delle Scuole e delle Associazioni.
Nel corso del dibattito, Deborah Ciricosta, ha ringraziato tutti per la partecipazione ad una iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, su un fenomeno drammatico e che ogni anno è causa di decine di vittime.
La dott.ssa Franca Ieranò ha sottolineato che:“Spesso la violenza nasce in famiglia, per opera di un marito o di un fidanzato”.
Denise Enignia Campos ha sostenuto che:“La scuola ha un ruolo fondamentale perché è proprio là che si manifestano i primi segnali del disagio”
Eleonora Scattarreggia ha detto:
”Bisogna informare ed educare i giovani,anche sull’uso incontrollato dei social perchè spesso le manifestazioni violente viaggiano in rete”.
Per Carmela De Marzo:“Le Istituzioni debbono fare di più e la Scuola e la famiglia debbono svolgere il ruolo di vigilanza sulle manifestazioni violente dei giovani”.
Dopo alcuni pensieri espressi dai giovani partecipanti al Convegno, la Dottoressa Antonella Brancati, ha stimolato i ragazzi ad interagire nella discussione utilizzando un video con il quale si evidenziava il dramma che la violenza degli uomini crea sulle donne violate.
Caterina Sorbara