La Solidarieta’ di De Magistris al Sindaco Conia di Cinquefrondi
Il presidente di demA Luigi de Magistris e la segreteria nazionale del movimento politico esprimono la loro solidarietà al sindaco di Cinquefrondi Michele Conia. La fascia tricolore della cittadina della provincia di Reggio Calabria è stata vittima di un vile atto intimidatorio. Persone non ancora identificate si sono introdotte in una casa di campagna di proprietà del padre del primo cittadino e, dopo avere danneggiato alcuni mobili, hanno tracciato sul muro esterno dell’abitazione alcune croci con a fianco le iniziali del sindaco. “L’attacco ai beni della famiglia di Michele e le intimidazioni a lui rivolte feriscono un’intera comunità che ha scelto di cambiare pagina dopo anni di malaffare – si legge in una nota sottoscritta da de Magistris e dalla segreteria politica di demA – Michele in questi tre anni di consiliatura ha dimostrato il suo impegno e il suo entusiasmo per la politica vera. La trasparenza amministrativa ha contraddistinto il suo agire politico. Noi siamo al suo fianco, soprattutto in questo momento difficile e doloroso per lui e i suoi familiari perché da anni combattiamo la stessa battaglia”. Conia ed il padre hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili delle minacce. “Conosciamo Michele e la sua passione di uomo delle istituzioni – aggiungono i vertici del movimento politico demA – e siamo certi che non saranno episodi come questi a frenare la sua azione di rinnovamento amministrativo. La sua battaglia di liberazione del comune di Cinquefrondi evidentemente non piace a chi è abituato ad agire nell’ombra, nell’anonimato, senza alcun rispetto per le regole. Ecco perché il sindaco Conia non deve restare solo. Così come non si possono abbandonare tutti quegli amministratori, dal Nord al Sud, che lottano contro i potentati locali, la criminalità organizzata, i collusi, con il solo obiettivo di ripristinare la legalità a tutti i costi. Il nostro auspicio è che vengano presto identificati e assicurati alla giustizia gli autori di questo raid odioso. Lo Stato, in tutte le sue articolazioni – si legge nella parte conclusiva della nota di demA – non deve lasciare Michele e la comunità di Cinquefrondi da soli”.