La Fiom Regionale è fortemente preoccupata per lo stato di crisi in cui versano i lavoratori calabresi.
a questo aggiungiamo che, in tutti i territori della Calabria le aziende che soffrono la crisi, o chiudono mettendo le lavoratrici ed i lavoratori in mobilità o nella migliore delle ipotesi sono costretti ad aprire le procedure di cassa integrazione. Di fronte a questo dramma che colpisce le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie, i precari e gli inoccupati, abbiamo un Governo che ad oggi non trova le risposte adeguate per finanziare gli ammortizzatori sociali e il lavoro. Naturalmente parliamo di circa 23 mila percettori di Cig e Mobilità in deroga, che, ad oggi devono ancora percepire parecchi mesi di arretrati.
A questi dobbiamo aggiungere la compensazione economica delle politiche attive, che le lavoratrici e i lavoratori hanno sostenuto e che di fatto, ad oggi non sono stati adeguatamente remunerati come previsto dagl’accordi Regionali e Provinciali, per carenza di fondi. La Fiom pensa che di fronte ad uno tsunami sociale di queste dimensioni, bisogna intervenire con la massima urgenza, con provvedimenti autorizzativi da parte del Governo nei confronti dell’Inps Nazionale atti ad agevolare l’anticipazione delle prestazioni a sostegno a reddito, in controtendenza a quanto dichiarato sui giornali dal Presidente dell’ Inps Antonio Mastrapasqua che annuncia la mancanza di fondi per la Cigs in deroga. Bisogna intervenire subito per dare respiro alle lavoratrici, ai lavoratori e alle loro famiglie le quali stanno soffrendo e patendo la crisi. Contestualmente a quanto sopra detto, è necessario che si realizzino dei punti indispensabili per provare ad intraprendere un possibile percorso utile per uscire dalla crisi, partendo da un intervento incisivo e massiccio dello Stato, nei confronti della criminalità organizzata, la stessa, che sta ingessando il paese e in particolare la Calabria, anche in considerazione dell’elevata presenza sul territorio. E’ necessario un rapido intervento di snellimento della burocrazia, un azione decisa relativa agli Istituti Bancari che non possono più blindare le linee di credito, sia alle famiglie che principalmente alle aziende, applicando e offrendo loro tassi d’interesse agevolati per cercare di fare ripartire l’economia e gli investimenti. Bisogna che ci siano investimenti pubblici e privati, bisogna intervenire sul costo del lavoro pensando a ridurre le tasse sia alle aziende che ai lavoratori, così facendo si può incentivare la competitività, il consumo e quindi la domanda.
Se a queste proposte non ci sarà seguito, dando respiro ai cittadini, ai giovani e cercando di infondere speranza alle lavoratrici ai lavoratori e alle aziende, non domandiamoci perché in Italia si fanno cose estreme, sicuramente non accettabili in un paese democratico,ma sarebbe opportuno interrogarci del perché tanta disperazione.