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Inceneritore allo sbando, per Alessio servono ispezioni

 

Sulla tarda mattinata, mi sono recato personalmente per esprimere la mia solidarietà a Tonino e a tutti quei 100 operai che lavorano in quell’impianto. Le loro facce, rugose e tristi, con una espressione profonda che rispecchia, nella loro umiltà, la grande dignità di chi vive con il duro e onesto lavoro, riflettono anche la grande solitudine nella quale si trovano, perché abbandonati e lasciati completamente soli al loro destino,da parte di una classe politica, ingorda, avara, inesistente e inconcludente.

Ho visto, lì fermi, decine e decine di auto compattatori, provenienti dai vari comuni della Piana, che sostavano davanti ai cancelli, con gli autisti, la maggior parte dei quali erano operai LSU che lavorano nei Comuni, che esprimevano così la loro solidarietà, nei confronti dell’operaio Tonino.

Una lotta sacrosanta e giusta quella di Tonino e dei suoi compagni di lavoro, che dimostra quanto sia importante e necessario il lavoro per quelle famiglie e quanta dignità c’è in quegli uomini che lottano, da soli, per un futuro migliore.

Nel 1998, prima che approvassimo nel Consiglio Comunale di Gioia Tauro, la delibera che dava un atto d’indirizzo per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione e dell’impianto di selezione Secco/umido dei rifiuti solidi urbani, subordinandone il rilascio della concessione edilizia al raggiungimento di 10 punti ben definiti, ho avuto modo di visitare, oltre l’impianto di Portoferraio nell’isola d’Elba, l’impianto del “termodistruttore” di Brescia.

Anche se quello di Brescia era obsoleto (termodistruttore) rispetto alle nuove tecnologie (termovalorizzatore di Gioia Tauro) posso fare un confronto comparativo tra i due per sostenere che l’impianto di Gioia Tauro è messo veramente male. A Brescia non ci sono le problematiche sulla salute così come presenti sul nostro territorio, non solo, ma quell’impianto produce energia elettrica che viene utilizzata a basso costo dalle imprese e nelle civili abitazioni e teleriscaldamento per le imprese e civili abitazioni a basso costo, nonché produce fertilizzanti per l’agricoltura. Due mondi diversi e contrapposti che si fronteggiano. Nel Terzo Mondo, che per motivi di lavoro conosco abbastanza bene, lo stesso impianto gioiese sarebbe stato tenuto meglio e sarebbe diventato una grande risorsa per il territorio.

L’occasione odierna è stata propizia per poter visitare l’impianto.

Basta un’occhiata al suo interno per capire subito lo stato di degrado e di abbandono in cui versa, comprese le aree all’interno del suo perimetro. Sembra un pezzo di territorio che non appartiene alla sovranità italiana, ma ad un altro Stato di un mondo lontano. La legge è solo quella dell’Impresa “Ecologia Oggi” che può fare quello che vuole: licenziare a suo piacimento, non fornire gli indumenti protettivi agli operai, non fare le visite mediche semestrali, non salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori attraverso un rigido protocollo di manutenzione, controllo e tenuta degli impianti e delle aree interne ed esterne. Tutto è lecito, tutto è possibile e tutto si può fare all’interno di quel perimetro. Quel territorio è “Off-limits”. I controlli sono inesistenti e, qualora ci fossero stati, si dovrebbe sicuramente aprire un’inchiesta nei confronti degli stessi controllori probabilmente compiacenti al “sistema”.

Esistono le istituzioni in questo territorio, oppure sono tutti complici del “sistema”? L’ultima visita sanitaria sui 100 operai che vi lavorano è stata fatta, dal medico competente, nel Novembre del 2012. E’ pazzesco!!! Non esiste l’Ispettorato del Lavoro per garantire la sicurezza dei lavoratori, non esiste l’Arpacal, non esiste la Regione, la Provincia, il Comune. Non esiste in poche parole lo “Stato” in quel lembo di terra abbandonato da Dio e dagli uomini!

In quale mondo continuano a vivere coloro i quali hanno responsabilità politiche e istituzionali? Perché non andate a visitare quell’impianto? Perché la Regione non impone all’impresa che lo utilizza una corretta manutenzione e gestione? Chi credete che vi lavorino al suo interno, animali? Ci sono solo operai, in carne ed ossa, che sino ad oggi, pur di lavorare e portare a casa un misero stipendio, stanno sopportando tutto e di più. Andate a visitarlo l’impianto e vi accorgerete che a fianco al primo impianto ce n’é un secondo, costruito (all’80%) per il suo raddoppio, costato circa 90 milioni di euro che sono stati buttati lì “all’acqua e al vento”: un monumento allo spreco, allo sperpero dei soldi pubblici, a ricordo della peggiore politica che mai sia stata fatta in Calabria.

Inoltre, udite, udite, il nuovo impianto viene cannibalizzato dal vecchio!

Questo è il segno tangibile del fallimento dell’intera classe politica calabrese che sin dal 1997 è stata commissariata dal Governo Nazionale proprio sull’emergenza rifiuti e di cui oggi paghiamo il prezzo più alto.

Gli operai sono solo dei numeri al servizio delle macchine e del capitale. Le famiglie, i figli, gli stessi operai, le persone in carne e ossa, che sentono tutto il peso del loro abbandono sulla propria“carne viva” e nuda, non contano più nulla. Sono solo dei numeri buttati lì sul tavolo da gioco di un’economia malata e malsana.

Si continua a costruire una società nella quale l’uomo non è più al centro del mondo, nel quale deve continuare ad essere sfruttato per il raggiungimento del massimo profitto di pochi eletti che diventano sempre più ricchi. Una società siffatta, senza cuore e senza anima non avrà futuro. Riprendiamoci, quindi, il nostro futuro con l’impegno e la lotta per costruire una società più giusta, più solidale, dove possa ancora esistere la giustizia sociale.

Diventiamo tutti partecipi e protagonisti del nostro destino.

“RIBELLARSI E’ GIUSTO!!”

Ed agli incapaci dell’Amministrazione comunale – che si trastulla con la propaganda a basso costo fatta per gli allocchi – dico: ”DOVE ERAVATE quando si portava il termovalorizzatore al disastro? E DOVE SIETE ADESSO?”.

Ecco perché, oggi, vi dico: “IO SONO TONINO SCHIPILLITI”.

Gioia Tauro, 24 Marzo 2014. Aldo ALESSIO