IL MAESTRO RICCARDO MUTI A REGGIO DIRIGE LE BANDE CALABRESI
21 luglio – È l’evento culturale dell’estate nella provincia di Reggio Calabria. Il maestro Riccardo Muti, musicdirector, tra l’altro, della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra, verrà accolto da più di mille giovani musicisti provenienti da tutta la Calabria e dirigerà un concerto di bande martedì 31 luglio alle ore 21.30, nella Piazza d’Armi della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio. Un appuntamento che racchiude in sé tre elementi: musica, cultura e legalità. È stato lo stesso maestro Muti a sottolinearlo in più occasioni: “La musica non solo forma, ma salva” ha riferito a chi gli chiedeva delle motivazioni di un impegno in Calabria – totalmente gratuito – pur in presenza di notevoli difficoltà e ataviche contraddizioni nel contesto sociale. Sono stati in particolare i giovani a suscitare quella che, a tutti gli effetti, può definirsi una folgorazione di Muti per la Calabria, avvenuta in un’occasione speciale –nel 2006– in cui il Maestro conobbe lo spirito, la dedizione e la competenza musicale dei ragazzi della banda di Delianuova, apripista di una nuova “primavera” culturale delle bande in Calabria. Da allora, di complessi bandistici nella regione ne sono nati a decine e lo stesso Muti ha scelto di invitare (e dirigere) la banda di Delianuova alla rassegna di Ravenna nel 2008. Il riscatto di un popolo e la rinascita di una terra attraverso la cultura. Si può fare? Ne è convinta fermamente la Provincia di Reggio Calabria, con la giunta e l’Assessorato alla Cultura e Legalità, promotori dell’evento che è stato pensato in condivisione sinergica con la Regione Calabria, il Comune di Reggio Calabria, l’Arma dei Carabinieri, la Prefettura e la Camera di Commercio reggina. Come nasce il legame tra le bande musicali e il maestro Muti Era maggio del 2006. Il maestro Muti a Reggio in concerto. La sera a cena sulle rive dello Stretto, quasi per gioco, chiese all’amico Eduardo Lamberti Castronuovo (oggi assessore alla Cultura e Legalità della provincia di Reggio) di individuare due eccellenze del territorio calabrese. La risposta fu secca: il bergamotto, e una banda di un paese dell’Aspromonte, Delianuova. Il Maestro non conosceva il bergamotto. Mentre l’Aspromonte –quello si– era conosciuto. Come luogo di malaffare e rifugio di persone attigue alla criminalità organizzata. Muti fu incuriosito dalla grande iniziativa di un farmacista di Delianuova, Scerra, che, raccolti molti giovani, li aveva affidati a due musicisti, Managò e Pisano, costituendo un complesso molto affiatato. Al Teatro Francesco Cilea, qualche mese dopo, durante le prove dell’orchestra Cherubini, Muti fece salire sul palco i giovani di Delianova, per ascoltarli suonare. Erano emozionati, ma eleganti e composti. Un brano, due. Il maestro esclamò: “Ma questi sono musicisti!”.Li ascoltò a lungo, li applaudì e con lui tutti i giovani della Cherubini. Commovente. I giovani del famigerato Aspromonte.Da quel momento Muti rilasciò interviste al Corriere, aRepubblica, descrivendo quei ragazzi come “talentuosi ed eleganti tanto da sembrare venuti fuori da Oxford”.Si innamorò anche del bergamotto, tanto che – per sua stessa ammissione – “non salgo sul podio se non ne ho quattro gocce sul fazzoletto, è diventato il mio portafortuna”.La scintilla ormai scoccata: tra il ricordo della tradizione e la gioia dell’innovazione, da paese in paese, cominciarono a riprendere vigore le vecchie bande. Mail bello doveva ancora arrivare.Un giorno squillò il telefono: “Sono Riccardo Muti, ho deciso di dirigere i ragazzi di Delianuova. A giugno, a Ravenna vorrei che inaugurassero il Festival in una serata intitolata Omaggio alle bande d’Italia”. Delianuova rappresenta l’Italia intera.Il 14 giugno 2008, Pala De Andrè. Tremilacinquecento spettatori. Le bande di Ravenna ad accogliere la banda proveniente dalla Calabria.Sindaco, Assessore Provinciale Gioffrè , il Comune di Reggio col suo gonfalone e due ufficiali dei vigili in alta uniforme. Muti sul podio. Un successo immenso. Lacrime ed orgoglio.La stessa signora Muti sottolineò l’eccezionalità dell’evento con parole emblematiche: “Siete riusciti a far fare a mio marito una cosa davvero incredibile, dirigere una banda di ragazzini”.Ha inizio da lì quello che oggi è conosciuto come il “fenomeno Muti”. Non c’è paese della provincia di Reggio che non abbia un suo complesso di fiati. Si organizzano scuole, concerti, festival. La musica popolare bandistica riprende gli spazi che gli competono in ogni dove. Come nasce l’evento del 31 luglio Muti diviene il testimonial del riscatto dei giovani calabresi. E laddove si parla, con spregio qualunquistico, di un Sud arretrato e incline al malaffare, lui – il maestro – interviene con autorevolezza per sconfessare questi luoghi comuni. Lo fa con forza nella trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, su Raitre. Muti continua a seguire, seppur da lontano, il percorso artistico e i risultati sotto il profilo sociale ottenuti dai giovani musicisti calabresi. A Laureana di Borrello (RC), nel 2010, il sindaco ha creduto a tal punto al progetto da mettere a disposizione un vecchio convento affinché diventasse una scuola musicale per centinaia di ragazzi.I tempi sono maturi, al maestro Muti viene formulata una richiesta che non può rifiutare: dirigere più di mille musicisti calabresi, in Calabria. Il luogo scelto è la Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Un teatro sarebbe stato troppo piccolo per contenere un così grande entusiasmo. “Bene, sono anche carabiniere onorario…” avrebbe detto Muti, commentando positivamente la singolarità del palcoscenico. Il Maestro viene anche a sapere, e ne rimane colpito, di una circostanza. Ha visto due giovani musicisti –appartenenti a famiglie fra loro contrapposte da antiche faide – suonare l’uno accanto all’altro. È fatta: il 30 dicembre,in un’intervista a Repubblica, Muti annuncia che sarà a Reggio Calabria per dirigere le bande della Calabria.Da quel giorno tutta la provincia è in fermento. Sono migliaia i giovani che imbracceranno strumenti di pace, per guardare al futuro con rinnovata speranza. Due volte la settimana si prova. Per la sera del concerto (31 luglio ore 21.30) la Rai ha predisposto la ripresa integrale dell’evento che sarà poi trasmesso su Raiuno. La piazza d’Armi della Scuola Allievi Carabinieri si trasformerà nel più grande teatro all’aperto di Calabria. La musica e la legalità, per il riscatto di una terra.