Il Liceo Piria di Rosarno alla conquista dello spazio

 

Questo progetto nasce all’interno di un contesto altamente scientifico ed è finalizzato a coinvolgere gli studenti delle superiori affinché i ragazzi possano affacciarsi alla cultura aerospaziale divertendosi ed effettuando in prima persona un esperimento che come per le sonde lanciate dalle importanti organizzazioni come la NASA mira a raggiungere i confini con lo spazio e ad effettuare importantissime ricerche che verranno successivamente pubblicate nonché a raccogliere video e immagini del Sud Italia così come verrebbe visto dagli astronauti delle missioni spaziali.

Questo significativa esperienza si svolgerà nell’ambito del “Progetto HORUS III”, patrocinato dalla Provincia di Reggio Calabria.  Per il progetto verranno selezionate 4 eccellenze  tra gli alunni dell’istituto che inizieranno da subito a lavorare alla progettazione insieme ai docenti e agli esperti.

Con HORUS III verrà lanciato un pallone sonda a elio nella Stratosfera terrestre a una quota stimata di circa 40000 metri s.l.m., tentando di superare addirittura il precedente record di altitudine stabilito lo scorso anno Il pallone porterà con se la “Sonda Leonardo” con una strumentazione scientifica studiata ad hoc per questa missione e un  carico utile  frutto di un’attentissima e rigorosa progettazione che verrà effettuata nei prossimi mesi all’interno dei laboratori del Liceo Piria.

Il carico utile è composto da videocamere per la registrazione di video e immagini in alta definizione  che  permetterà di vedere la Terra così come viene vista dagli astronauti durante i viaggi nello spazio; la parte più interessante del carico utile è composta da una strumentazione per la ricerca scientifica, un sistema di sensori per l’analisi ambientale che  verrà impiegato per la registrazione durante il volo dei dati relativi alla pressione e alla temperatura e per lo studio dell’ozono e di alcuni gas nei vari strati dell’atmosfera;sarà inoltre presente anche un secondo sistema per lo studio dei raggi cosmici primari chiamato ERGO, gentilmente concesso per la missione HORUS, che rientra all’interno del progetto ERGO Telescope del prof. Tom Bales del M.I.T di Boston. Verrà inoltre compiuto all’interno della missione un importante studio che  permetterà agli studenti di capire come le condizioni critiche che ci sono a quelle altitudini influiscono sugli organismi viventi, questo portando appunto nella sonda un carico biologico formato da batteri e studiandone poi al rientro gli effetti che hanno subito.

Il lancio verrà indicativamente effettuato a Luglio 2014, il luogo individuato come adatto al lancio si trova nella Sicilia centrale.

ha dichiarato il Dirigente Scolastico Maria Rosaria Russo, che soddisfatta ha appoggiato sin da subito questo importante progetto,  .

Gli studenti lavoreranno al progetto seguiti dall’esperto e direttore della Magna Grecia Aerospace Antonino Brosio e al resto del team scientifico formato da Giuseppe e Gianluca D’Agostino, Eduardo Gallucci e il prof. Toni Scarmato.

Un importante contributo al progetto verrà dato da una delle docenti di scienze dell’Istituto, la prof.ssa Arianna Messineo che  è stata una delle promotrici e artefici principali dell’iniziativa. La professoressa insieme agli studenti preparerà il carico biologico e gli studi scientifici da effettuare sullo stesso.

Antonino Brosio, ideatore e direttore del progetto HORUS seguirà tutte le fasi della preparazione degli studenti ha dichiarato  << Ringrazio il Dirigente Scolastico per aver fin da subito sostenuto questa iniziativa e averla accolta con molto entusiasmo, ma un grande ringraziamento in qualità di Presidente della Magna Grecia Aerospace e soprattutto come divulgatore scientifico va all’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e al presidente Raffa che ci ha dato la possibilità di poter portare la nostra esperienza di volo spaziale tra gli studenti delle scuole superiori,  e quindi di realizzare dei progetti e delle tematiche mai affrontati prima nei contesti scolastici, ma soprattutto di poter realizzare quello che sin  da bambini è il sogno più ricorrente di molti, cioè di poter vedere la Terra dallo Spazio e di poterlo fare con l’occhio critico del ricercatore.