Gioia Tauro sciopero dei lavoratori socialmente utili e di Pubblica utilità,.
14 dicembre – Lettera del sindaco del Comune di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, al Prefetto di Reggio Calabria e al Presidente dell’Assemblea dei sindaci “Citta degli Ulivi” per comunicare quanto segue: I lavoratori socialmente utili e di Pubblica utilità, in servizio presso codesto ente, hanno iniziato, così come comunicato con nota del 10/12/2012 assunta al protocollo dell’Ente con n° 31200 del12/12/2012, l’astensione dal lavoro come forma di protesta in quanto, stanno vivendo (da ormai più di 17 anni) una condizione di grave disagio sociale. Gli stessi, infatti, rivendicano oltre che il pagamento degli arretrati, anche e soprattutto, un piano di stabilizzazione che risolva definitivamente l’annosa questione che li costringe a garantire dei doveri alla pario dei dipendenti effettivi, senza però poter godere dei diritti che giustamente gli spetterebbero.
A tal proposito, devo comunicare che, pur sostenendo la loro nobile causa, la loro astensione dalle attività lavorative preclude e mette in ginocchio la normale gestione dei servizi essenziali quali: servizio scuolabus, servizio assistenza alunni scuolabus, servizi di pulizia del territorio, servizi cimiteriali e bibliotecari nonché tutte le attività che svolgono nei vari uffici, quali: protocollo, disbrigo pratiche negli uffici amministrativi, tecnici, demografici e finanziari, nonché servizi sociali e di supporto alla polizia Municipale. Chiedo quindi un tempestivo ed urgente intervento a S.E. il Prefetto affinché si faccia da portavoce presso le autorità politiche regionali e nazionali di competenza, per porre rimedio a tale situazione. Visto che in questi anni tutti gli appelli e le proteste attuate dai lavoratori interessati, hanno portato solo promesse ed impegni by Text-Enhance”>mai mantenuti e, considerando il momento di grave crisi, tale situazione non può essere più rimandata. Tutto ciò premesso, faccio presente che il Comune di Gioia Tauro è impossibilitato, continuando la suddetta forma di protesta, a fornire i servizi di cui sopra, in quanto lo stesso non ha in pianta organica personale sufficiente.