Gioia Tauro Dal “modello Reggio” al “modello spazzatura”
sono rimasti con un pugno di mosche in mano, nonostante i continui proclami dei primi cittadini, gli impegni del prefetto e le rassicurazioni della provincia, e ci preoccupa che ancora si stia discutendo se far nascere un soggetto unico oppure addirittura la nascita di tre associazioni di comuni divise in tre sotto ambiti nella piana. Fino a ieri si pensava fosse difficile costituire un solo gruppo di comuni, ed infatti così è stato fino ad oggi, visto che ancora il gruppo storico, con a capo il Comune di Rosarno non è decollato e non sembra sia pronto a decollare ,anzi a precipitare. E’ chiara la volontà di chi preferisce non fare niente, di chi irresponsabilmente tenta ancora di affidare il servizio a questa ditta piuttosto che ad un’altra, invece di progettare un percorso di servizi integrati tra comuni, mirata al risparmio ed alla qualità del servizio. Come Cgil crediamo che sia necessario cambiare rotta, per la salvaguardia urgente dei posti di lavoro e per tutela dei cittadini. È necessario che la Regione Calabria intervenga sulla vicenda, chiarendo quali sono le loro posizioni sulla gestione dei rifiuti nella Piana di Gioia Tauro, tracciando se necessario una linea guida e non scaricando come già fatto in passato le responsabilità sui soli primi cittadini.