Gioia Tauro, conferenza stampa Rocco Sciarrone
Gioia Tauro, Rocco Sciarrone ex Consigliere Provinciale ed esponente del Movimento Social Popolare, nel corso di una conferenza stampa ha manifestato tutta la sua amarezza e rabbia per la grave situazione in cui versa Gioia Tauro.
Una città invasa dai rifiuti, che rischia il dissesto finanziario, attualmente governata dalla commissione straordinaria, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
Nel corso della conferenza stampa, l’intraprendente politico gioiese, puntualizza che non ha più intenzione di scendere in campo in prima persona, per nessuna competizione elettorale, ma appoggerà chi in questi diciotto mesi di commissariamento si impegnerà a favore della città.
Sciarrone, in merito alla questione dei lavoratori portuali, dice che il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, in campagna elettorale aveva promesso ottocento posti di lavoro, ma oggi ci ritroviamo con quattrocento in meno.
Al sindaco della città metropolitana Giuseppe Falcomatà chiede quale “fine abbia fatto il milione e settecentocinquanta mila euro che aveva fatto stanziare per l’istituto nautico”.
Continuando parla della strada che avrebbe dovuto collegare il cimitero al Budello, un fiume che, tra l’altro “non viene bonificato da due anni” e i cittadini sono esasperati. A questo proposito Sciarrone afferma di aver mandato un suo legale per richiedere gli atti per capire la vera situazione del torrente.
Inoltre non esiste un cartellone culturale di eventi estivi e il mare e la spiaggia sono sporchi.
Subito dopo Sciarrone, rimprovera a Giuseppe Pedà, di aver lasciato il monopolio del porto a Mct, pur riconoscendo che a Pedà non gli è stato concesso di amministrare la città come avrebbe voluto.
Infine, l’ex consigliere provinciale dice che “la politica si fa trecentosessanta giorni l’anno e non tre mesi prima le elezioni” e fa appello a tutti quelli che erano pronti a scendere in campo per la poltrona di sindaco della città ad impegnarsi perché la situazione è drammatica e la città non può morire così, non lo merita.
Caterina Sorbara