GIOIA T. Fiorenza (Cisl): Sul Porto i lavoratori hanno fatto propria parte, ora tocca agli altri
Reagimmo allora dichiarando che “la FIT CISL e i lavoratori ad essa associati, erano pronti a raccogliere la sfida e ad adoperarsi affinché il ciclo produttivo nel Porto di Gioia Tauro potesse essere organizzato per garantire, nel pieno rispetto della sicurezza e delle norme che salvaguardano la qualità della vita sul lavoro, un sistema operativo più efficiente e competitivo”.
L’abbiamo detto e poi sostenuto contribuendo in maniera determinante alla costruzione di un “Accordo sulla CIGS del 30.7.11” che già oggi ci consente, a distanza di un anno, di poter far registrare una riconquistata efficienza operativa ed un trend di crescita delle attività che, oltre ad aver ridotto di circa 120 unità le iniziali 416 eccedenze dell’agosto 2011, ha lanciato una sostanziale sfida per la competitività nell’agguerrito sistema dei porti nord africani e degli altri paesi europei che si affacciano nel mediterraneo.
Un risultato incoraggiante per il futuro e soprattutto per aver dimostrato che anche in Calabria si può e essere protagonisti di efficienza credendo nel valore del lavoro e della partecipazione attiva alla vita economica e sociale dell’azienda e del territorio.
È stato ed è un enorme piacere aver potuto leggere, sulla prima pagina del “Corriere della Sera” dello scorso 12 luglio, l’articolo “Miracolo al porto di Gioia Tauro l’assenteismo crolla del 70%”, a firma di Gian Antonio Stella, che ribalta in positivo quanto di negativo, l’armatore G. Aponte, denunciava tra le righe della sua sopra richiamata dichiarazione a Il Sole 24 ore.
Una nuova immagine e una migliore condizione che, come FIT CISL, cercheremo di valorizzare per rafforzare la competitività dello scalo portuale e per sostenere la funzione strategica della nostra Regione nel panorama produttivo del Mediterraneo nonché in funzione di un “Nuovo Sistema Italia”.
Da questi risultati abbiamo inteso ripartire, in occasione dell’avvio del nuovo confronto per il nuovo periodo di CIGS richiesto dall’azienda, riconfermando quanto di positivo hanno prodotto gli “Accordi”, del 5 luglio in sede ministeriale e del 30 luglio 2011 in sede regionale. Accordi che ancora molto devono dare in termini attuativi a carico del Governo nazionale e regionale.
Domani 30 luglio 2012, in sede regionale, unitamente alle altre OO.SS., ci adopereremo per finalizzare il buon lavoro ad oggi fatto nei vari incontri con l’azienda e cercheremo di convincere il Management aziendale ad costruire un accordo che dia continuità al percorso avviato. Con questo obiettivo, non consentiremo a nessuno, di vanificare i risultati di una svolta importante, fortemente voluta e prodotta dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali che, pur tra mille difficoltà e tanti pregiudizi, hanno accettato la sfida di essere loro, protagonisti del primo passo verso una svolta culturale e sindacale che non ha cancellato nessun diritto civile o contrattuale ma che già era nelle coscienze della maggioranza dei lavoratori che ha successivamente approvato e attuato. Una svolta che attende il supporto di una nuova politica da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali così come da una forte capacità di innovazione organizzativa da parte dell’azienda che deve investire in mezzi e strumenti produttivi in grado di sostenere e migliorare l’efficienza del processo produttivo in tutte le attività del Terminal.
I vertici di Contship Italia devono dare segnali di fiducia al mondo del lavoro e questo non lo si fa pensando ad una sorta di “Tachimetro” per ogni singolo lavoratore. L’azienda deve fare la sua parte per sostenere, incoraggiare e valorizzare l’impegno dato e che daranno i lavoratori. Vogliamo dare risposte, a tutti i 1253 lavoratori, intervenendo sul piano organizzativo e della programmazione del loro impiego, così come della formazione e delle relative politiche attive. Se l’indisponibilità aziendale dovesse permanere oltre al già attivato stato di agitazione resta confermato lo sciopero che il sindacato confederale ha proclamato per il prossimo 6 agosto.
Il Sindacato ed i lavoratori hanno fatto e continueranno a fare la loro parte. Tocca adesso all’Azienda e alle Istituzioni interessate adoperarsi per superare le difficoltà persistenti, concretizzare gli impegni assunti ed accellerare la fase attuativa che già è in forte ritardo in ogni direzione si guardi.
Un ritardo che accentua le ricadute di una lunga crisi e che rischia di far sì che, le decisioni assunte, vengano superate dalla dinamicità dei cambiamenti in corso . Questo non deve succedere.