Cittanova, l’amministrazione risponde al presidente del premio Radici

Pubblicare corrette informazioni è doveroso sotto il profilo morale ma costituisce un valore imprescindibile per chi riveste ruoli pubblici o ha funzioni di responsabilità.

Non sembrerebbe così nel caso delle esternazioni fatte, a mezzo stampa, dal Presidente del Premio Radici in merito all’edizione 2016, dalle quali si colgono palesi inesattezze, relativamente al contributo ed alla storicizzazione dell’evento.

Ci limitiamo a ricordare al Presidente che ha avanzato, con istanza a sua firma, richiesta di partecipazione al bando predisposto dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione delle manifestazioni estive.

La Commissione che ha esaminato i vari progetti presentati ha ammesso, sulla base degli indirizzi acquisiti dall’organo politico, il Premio Radici, che è destinatario anche di un contributo economico.

Di questo il Presidente era stato informato, ma forse ha omesso di comunicarlo agli altri soci, ingenerando negli stessi astiosità verso gli amministratori che avrebbero, a parere del Presidente, discriminato e maltrattato l’Associazione Radici.

E’ un atteggiamento che svilisce il ruolo ed il valore dell’Associazione, alla quale aderiscono persone di elevato spessore umano e culturale.

Cerchiamo di non cedere alle provocazioni di chi cerca di utilizzare in modo strumentale un’associazione culturale, forse per interessi politici di bassa lega.

Con la stessa serenità di giudizio affronteremo anche la questione relativa alla storicizzazione del Premio Radici, valutando di riconoscere l’evento per i prossimi anni.

Non possiamo però omettere di chiedere, sommessamente e con grande rispetto, come mai negli anni passati non è stata proposta la storicizzazione del Premio ad un’amministrazione della quale il Presidente era pilastro portante.

Ma non vogliamo alimentare polemiche e tensioni perché siamo convinti che la cultura debba essere elemento unificante oltre che strumento di crescita per la nostra comunità.

Analogo atteggiamento chiediamo al presidente dell’Associazione, le cui illazioni non favoriscono questo percorso, anzi creano divisioni inopportune per cui lo invitiamo ad abbandonare queste forme di livore o, come potrebbe definirli qualche benpensante, questi ultimi colpi di coda.

 

L’ufficio stampa