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Riceviamo e pubblichiamo. Cittanova, calpestati gli interessi pubblici e la dignita’ del consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Cittanova nella seduta del 27 novembre u.s. ha approvato, con il voto contrario dei consiglieri dei Gruppi di opposizione, la proroga del contratto di affitto di un terreno demaniale in favore di una cooperativa locale che da anni gode in via esclusiva del bene pubblico.

 

La decisione non poteva che suscitare forti perplessità e contrarietà, nel metodo e nel merito, in tutte le forze di minoranza. La proroga, che riguarda l’affitto di oltre cento ettari di bosco, è stata votata, infatti, senza alcuna valutazione degli interessi pubblici coinvolti e nonostante il circostanziato parere contrario della Segretaria comunale, la quale, per avere messo in evidenza, a tutela dell’interesse pubblico, le molteplici criticità della delibera, ha dovuto subire spregevoli attacchi da parte di esponenti della maggioranza, fatto mai accaduto nella storia del Consesso elettivo cittadino.

Un attacco ben più grave aveva subito, nelle settimane precedenti, il presidente del Consiglio comunale, dott. Francesco Rao nel silenzio significativo della coalizione di maggioranza della quale è espressione. Com’è noto, in un recente video l’esponente portavoce della cooperativa, che è anche padre del suo legale rappresentante, si è rammaricato di non averlo preso a botte nella pubblica piazza e lo ha invitato a dimettersi per evitare le conseguenze delle sue minacce, intimando a lui e alla maggioranza di rinnovare il contratto alla cooperativa.

 

Nel passato altri amministratori avevano dovuto subire gli sproloqui aggressivi e le minacce dell’esponente della cooperativa. In molte occasioni la gravità dei comportamenti ha dato luogo a procedimenti penali, alcuni dei quali dovrebbero essere ancora pendenti. Le aggressioni contro i rappresentanti della civica istituzione comunale si erano fatte più insistenti nel corso nella passata amministrazione, a seguito e a causa delle intimazioni rivolte dal Comune alla cooperativa di pagare il canone dell’affitto e di presentare la fideiussione prevista nel contratto a pena di risoluzione.

Preso atto della sistematica violazione del contratto, il Comune si era visto costretto a rivolgersi al Tribunale di Palmi che ha condannato la cooperativa al pagamento del corrispettivo fino a quel momento non corrisposto. Perdurando l’inadempimento il Comune aveva anche promosso, in danno dell’affittuaria inadempiente, un’azione esecutiva ottenendo dall’Ufficiale Giudiziario il pignoramento di una cospicua somma di denaro sui conti correnti della cooperativa, che avrebbe dovuto essere assegnata dal Giudice dell’Esecuzione al Comune nello scorso mese di ottobre.

 

Senonché, l’attuale amministrazione tra i primi atti, appena eletta, aveva fatto votare il Consiglio comunale una discussa deliberazione, anche questa approvata con il voto contrario dei consiglieri di opposizione, in forza della quale si è consentito alla cooperativa debitrice di ottenere, nonostante il parere contrario della Segretaria comunale e i rilievi del Responsabile dell’Ufficio Finanziario, lo svincolo -e quindi la restituzione- dell’ingente somma (ammontante a circa 30.000,00 euro) che era pronta per essere versata nella casse comunali.

In sostanza il sindaco e la sua amministrazione, evidentemente poco inclini a fare rispettare le regole, anziché curarsi di sollevare le casse comunali con l’agevole riscossione delle somme pignorate, ha deciso di restituire la consistente liquidità all’affittuaria inadempiente, accontentandosi, in cambio, di una incerta promessa, da parte della cooperativa, di un futuro pagamento.

Un comportamento, francamente inspiegabile, soprattutto ove si tenga mente del fatto che nel corso del Consiglio comunale di luglio, era stato proprio il sindaco a rassicurare i presenti (pubblico compreso) che l’integrazione apportata al Regolamento “non va ad incidere su eventuali procedure esecutive in atto”, come, appunto, quella riguardante la cooperativa in questione, inducendo così il Consiglio comunale ad approvare la proposta di delibera su un presupposto rivelatosi falso.

 

E’ lecito, perciò, chiedere al sindaco se ha mentito allora o se sono intervenuti fatti nuovi di tale sostanziale rilievo da fare ribaltare quanto era stato da egli solennemente assicurato in quel consiglio comunale.

 

Vi è da aggiungere che in assenza di una pubblica difesa del dott. Rao da parte della maggioranza, rimasta inspiegabilmente silente, è toccato, nell’ultimo consiglio comunale, ai rappresentanti delle minoranze consiliari presentare un ordine del giorno per esprimere pubblicamente la solidarietà al presidente del Consiglio comunale. Nel documento di solidarietà, votato all’unanimità, nonostante l’iniziale opposizione del sindaco Antico, i consiglieri hanno evidenziato come gli insulti offensivi a mezzo social – estranei alla tradizione Cittadina – “feriscono non solo il Presidente ma l’intero Consiglio Comunale che, nell’esercizio delle sue funzioni, non può tollerare tentativi di condizionamento portati avanti attraverso offese e ventilate minacce”.

Tra i messaggi oscuri contenuti in quel video c’è la frase: “avete fatto di tutto per non farmi candidare a sindaco”, nella quale l’esponente della cooperativa addebita esplicitamente alla coalizione guidata dall’attuale sindaco di averlo costretto a fare un passo indietro in occasione della recente competizione elettorale amministrativa.

 

La domanda è: perché lo ha fatto il passo indietro? Il messaggio vuole forse alludere ad un “dovuto” do ut des?

 

Quel che desta non poco stupore è il fatto che a distanza di una manciata di minuti dall’approvazione dell’ordine del giorno, il Consiglio comunale, con il voto contrario dei consiglieri di minoranza e l’assenza di un consigliere di maggioranza, ha votato, come se nulla fosse avvenuto, la proroga del contratto di affitto a favore della cooperativa, nonostante che l’affittuaria, stando a quanto sostenuto nell’articolato parere contrario espresso della Segretaria Comunale, non risultasse in regola con il pagamento del canone e neppure avesse presentato, a distanza di oltre dieci anni dall’inizio del rapporto di affitto, la fideiussione bancaria prevista a pena di risoluzione.

 

Nel corso dei lavori, caratterizzati dalle imbarazzanti scene di un sindaco-avvocato più volte smentito dalla segretaria comunale costretta a correggere in diretta le sue bugie, i consiglieri di minoranza hanno inutilmente richiesto un rinvio della seduta per approfondire le numerose problematiche esposte nel parere contrario della Segretaria comunale, la quale, anche nella veste di responsabile anticorruzione, ha sollevato consistenti dubbi sulla legittimità della proroga pure in ragione della disciplina vincolistica in materia di contratti agrari e, soprattutto, dei divieti posti dalle inderogabili disposizioni di legge che regolamentano i contratti della pubblica amministrazione.

 

E’ ragionevole prevedere che la questione non finirà qui perché, da quanto emerso nel corso della seduta consiliare, oltre all’articolato parere negativo del Segretario comunale sulla delibera di proroga, sarebbero emersi rilievi negativi dell’ufficio finanziario dell’Ente comunale in ordine alla rateizzazione richiesta dalla cooperativa per il pagamento della rilevante morosità maturata, mentre sarebbe anche in corso un’indagine per responsabilità erariale avviata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti.

 

Dall’opposizione continueremo a vigilare e ad esercitare il nostro ruolo di controllo per difendere e tutelare gli interessi pubblici e sostenere gli interessi legittimi di tutte le imprese locali e di ogni cittadino, saremo inoltre impegnati per sostenere il lavoro rigoroso e serio che gli uffici comunali svolgono a tutela dell’Ente, per sostenerne le giuste ragioni contro eventuali pressioni indebite e abusi loro rivolti, affinché venga loro consentito di poter lavorare in un clima di tranquillità e serenità.

 

Cittanova, 9 dicembre 2024