CGIL Gioia Tauro, nota Stampa su Ospedale di Polistena
Che nell’ASP di Reggio Calabria venga negato regolarmente e sistematicamente il diritto alla salute
è ormai un fatto risaputo, e lo dimostrano le varie proteste dei cittadini alle quali ormai siamo
ampiamente abituati, ma che venissero negati anche il diritto alla libera e pacifica riunione e il diritto
a manifestare liberamente il proprio pensiero e le proprie idee (artt. 17 e 21 della costituzione), questo
non ce lo saremmo mai aspettati né mai sospettato.
Non ci saremmo mai aspettati né mai sospettato che il Commissario Straordinario dell’ASP di Reggio
Calabria, con nota prot. 55986, del 04/11/2021, stigmatizzasse il comportamento del sindaco di
Polistena (che per la legge 142/90 è la prima Autorità Sanitaria Locale), per aver -preoccupato della
salute dei propri cittadini e dalle poco rassicuranti notizie provenienti dalla direzione strategica
dell’ASP-, invitato tutti i medici dell’ospedale di Polistena ad una riunione per “confrontarsi e
discutere delle problematiche inerenti l’ospedale”.
Non ci saremmo mai aspettati né sospettato che, con la stessa nota, il Commissario Straordinario
dell’ASP, al fine di evitare la partecipazione dei dirigenti medici a detto invito, rivolgendosi al
Direttore Sanitario di struttura dell’Ospedale di Polistena, lo invitasse “a rammentare a tutti i
Dirigenti medici di quel presidio le prerogative istituzionali dell’azienda sanitaria di appartenenza
e del comune nonchè il rispetto del codice di comportamento dei dirigenti medici”: in poche parole
una sorta di minaccia velata rivolta a tutti i dirigenti medici e tendente a far tacere la vera gravità delle
problematiche esistenti nelle varie Unità Operative (da anni rappresentate alle varie direzioni
strategiche dell’ASP e mai risolte) e le sacrosante lamentele sulle condizioni di rischio in cui ogni
giorno il personale tutto dell’ospedale di Polistena è sottoposto nello svolgimento delle proprie
attività. Caso emblematico, tendente a soffocare qualsiasi forma di manifestazione di malcontento, è
quello del Dott. Vincenzo Amodeo, Cardiologo di fama nazionale e direttore della Cardiologia di
Polistena, il quale si è visto querelare dal commissario dell’ASP per aver messo a conoscenza
dell’opinione pubblica quelle che erano le criticità e i fabbisogni della Cardiologia di Polistena,
nonché i ritardi nell’azione di contenimento e di risoluzione di dette problematiche, con l’unico
obiettivo di sensibilizzare la direzione strategica e richiamarla ai propri doveri.
Questa Organizzazione Sindacale, consapevole che i medici dell’ospedale di Polistena, nel rispetto
della nota prot. 55986, del 04/11/2021, non possono e non devono rischiare di essere sottoposti a
procedimenti disciplinari o a querele per aver liberamente espresso le loro preoccupazioni e i loro
disagi nell’operare quali dipendenti dell’ASP di Reggio Calabria; ma consapevoli nello stesso tempo
che ogni cittadino debba avere il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero con la parola,
con lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione, e consapevole che la conoscenza sta alla base della
formazione delle coscienze, e la coscienza a sua volta è un potere di scelta morale, non ci sta a questa
logica di sopraffazione e di strapotere ed esprime vicinanza e totale solidarietà nei confronti del
personale tutto dell’Ospedale di Polistena, nel contempo vuole capire il motivo di tale
comportamento, considerato che ad usare ora questi metodi è uno che fino allo scorso anno
rappresentava sindacalmente buona parte dei dirigenti medici dell’ASP di Reggio Calabria.vogliamo capire perché i medici oggi non posso dire che, grazie agli errori e ai ritardi nelle
assunzioni, commessi dalle varie direzioni strategiche degli ultimi decenni, oggi l’ospedale di
Polistena si ritrova ad operare con un esiguo numero di anestesisti rianimatori, per cui il Commissario
Straordinario è “costretto” a ridurre gli interventi di chirurgia alle sole urgenze, facendo sì che i
cittadini della piana non abbiano più un punto sanitario di riferimento, e mortificando nello stesso
tempo la dignità professionale dei chirurghi;
-Vogliamo capire perché i medici non possono dire che malgrado la direzione strategica fosse a
conoscenza da tempo della carenza di medici anestesisti rianimatori, abbiano autorizzato le
prestazioni aggiuntive soltanto il 27 ottobre 2021, limitatamente all’esiguo personale dipendente
dell’ASP e non anche a medici anestesisti, dipendenti da altre strutture sanitarie pubbliche,
-vogliamo capire perché i medici non possono dire perché, malgrado l’approvazione del piano
triennale di fabbisogno del personale avvenuto nel febbraio 2019, a tutt’oggi non è stato assunto alcun
medico a tempo indeterminato, salvo qualche assunzione a tempo determinato che comunque non ha
coperto minimamente quanto autorizzato nel piano, lasciando in affanno i pochi medici rimasti;
-vogliamo capire perché i medici non possono dire che i bandi di concorso a tempo determinato non
sono particolarmente appetibili e, pertanto, vengono regolarmente disertati, e che, l’unico concorso
a tempo indeterminato, bandito con grave ritardo dall’ASP e ancora non espletato, ha visto la
partecipazione di un buon numero di partecipanti, ma che comunque anche questo concorso non
coprirà appieno quanto autorizzato dal Piano di Fabbisogno;
-vogliamo capire perché i medici non possono dire che il bando di concorso a tempo indeterminato
per la copertura di posti di medici specialisti in Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Emergenza
(MCAE) e andata totalmente deserto in quanto esistono pochi medici con tale specializzazione, e che
bastava dare la possibilità di partecipazione al bando, oltre ai medici con specializzazione in MCAE
o specializzandi al terzo anno in tale materia, anche tutti quei medici che abbiano prestato attività
presso servizi di emergenza urgenza per almeno 5 anni prima della data della scadenza del concorso,
così come è stato fatto presso L’ASP di Vibo Valentia nel 2019, e nell’A.O. “Pugliese Ciaccio” di
Catanzaro nell’agosto del 2021, e che, in seguito a ciò, hanno fatto il pieno di medici in tale
specializzazione;
-vogliamo capire perché i medici non possono dire che, malgrado la carenza di medici in quasi tutti i
settori, non si dà la possibilità ad un professionista serio come il Dott. Vincenzo Amodeo, le cui
capacità professionali sono riconosciute a apprezzate a livello nazionale, di rimanere fino al 70° anno
di età, come è riconosciuto a tutti i medici dell’ASP che ne hanno fatto richiesta