Carime chiude ? Madafferi contatta la Stasi per il Consiglio di lunedì
Prosegue la mobilitazione dell’amministrazione comunale di San Ferdinando contro la chiusura della filiale cittadina della banca Carime. Il sindaco Domenico Madafferi, dopo aver scritto una nota indirizzata ai vertici dell’istituto bancario – che svolge il servizio di tesoreria per conto del Comune – ha convocato un consiglio comunale aperto e straordinario, avviando una serie di contatti con i massimi rappresentanti delle istituzioni sovracomunali per informarli sulla tematica. In vista della riunione del civico consesso, in programma lunedì prossimo alle 17, l’obiettivo del primo cittadino è quello di tenere alta l’attenzione rispetto a quello che, unanimemente, viene considerato “un disservizio che indebolirebbe l’economia del paese”. Ha destato infatti non poca sorpresa e sconcerto il taglio della sede di via Rosarno, attiva a San Ferdinando da diversi decenni, anche perché la scelta dell’istituto bancario sembra nient’altro che una bocciatura delle potenzialità di sviluppo espresse dall’area portuale. San Ferdinando, infatti, oltre ad essere una cittadina dotata di uno dei litorali più vasti della provincia di Reggio Calabria – capace di offrire servizi turistici che per logistica sarebbero di prim’ordine nel panorama regionale -, oltre ad avere uno dei territori comunali a più alta e intensiva produzione agrumicola, sorge a ridosso del porto di Gioia Tauro ed è uno dei centri che formano il principale distretto portuale-industriale del Mezzogiorno. La soppressione di un istituto di credito, che fin qui nella cittadina di 4mila abitanti ha operato anche a sostegno di un’economia fatta di piccole e medie imprese legate al settore dei trasporti marittimi e dello shipping, produce inevitabilmente la messa in ombra delle chance di ripresa dello sviluppo del territorio. Per questa ragione è massima l’attenzione che il sindaco Madafferi sta assicurando alla vicenda, vista anche la sua conoscenza del settore bancario, che per anni è stato il suo campo lavorativo. La comunità di San Ferdinando, che già sta pagando a caro prezzo una distribuzione territoriale non omogenea dello sviluppo legato alle attività del porto – con Gioia Tauro e Rosarno che sono cresciute a dismisura in ragione di una demografia migliore e di piani commerciali più razionali – rischia quindi di essere privata di un altro servizio essenziale, in un contesto nel quale già sono ampiamente conosciute le lamentele degli operatori e dei cittadini per le condizioni generali in cui versa il servizio postale, con organico ridotto che, per quanto impegnato al massimo, non riesce mai a soddisfare in maniera efficiente la domanda di servizi. La Carime, che fino ad oggi ha assicurato la raccolta del risparmio assieme ad un’istituto di credito locale concorrente, non ha per il momento risposto alle richieste del Comune, ma non è escluso che autorizzi qualche suo rappresentante a intervenire nell’assemblea di lunedì, per spiegare tempi, modalità, ragioni ed effetti della paventata chiusura. Il sindaco Madafferi, che in queste ore si è messo in contatto con la vicepresidente della giunta regionale, Antonella Stasi, sta assicurando il massimo impegno al fine di coinvolgere altri esponenti politici che potrebbero partecipare al consiglio comunale di lunedì.
A.P.