Armi chimiche, Letta conferma il trasbordo si farà.
Al centro dell’incontro la movimentazione del materiale proveniente dalla Siria nell’ambito delle iniziative della comunità internazionale per la pacificazione e il disarmo bellico nel Paese.Nel corso della riunione sono state ascoltate le ragioni delle istituzioni del territorio che hanno legittimamente rappresentato la preoccupazione delle popolazioni interessate. Una preoccupazione che tuttavia l’esecutivo rispetta ma considera non rispondente alla realtà oggettiva dei fatti e parzialmente frutto di una non esaustiva comunicazione.Per evitare ogni ulteriore allarmismo ingiustificato sarà, dunque, cura del governo predisporre iniziative puntuali di informazione, a partite dalla redazione di un opuscolo contenente tutte le notizie necessarie che verrà distribuito alle popolazioni.Più nello specifico, il governo ha chiarito che la questione attiene alla movimentazione di materiale, e non di armi, che viene trattato in via ordinaria dal porto in condizioni di assoluta sicurezza.Sulla base degli accertamenti compiuti dalle autorità competenti, si tratta, infatti, di materiale tossico classificabile nella categoria 6.1. Durante la riunione è stato ricordato per questo come negli anni 2012-2013 il porto di Gioia Tauro abbia movimentato 3.048 container (60.168 tonnellate) di materiale classificato proprio nella medesima categoria 6.1.In particolare:28.075 tonnellate nel 2012 e 29.802 tonnellate nel 2013 sono state trasbordate da nave a nave (operazione analoga a quella prevista);817 tonnellate nel 2012 e 827 tonnellate nel 2013 sono state sbarcate;264 tonnellate nel 2012 e 382 tonnellate nel 2013 sono state imbarcate.L’operazione in questione, invece, riguarda circa 60 container per un totale di 560 tonnellate e durerà un tempo stimato dalle 10 alle 24 ore.Il governo ha, inoltre, assicurato ai rappresentanti delle istituzioni un coinvolgimento e una costante informazione sullo stato dell’operazione. La visibilità anche internazionale che la vicenda darà a Gioia Tauro e alla sua eccellenza logistica dovrà essere utilizzata, con il concorso delle autorità nazionali e locali, come occasione di rilancio economico del porto e dell’intera area. A tal fine, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dei Trasporti si sono impegnati, insieme con le istituzioni locali, ad approfondire tutte le opportunità di sviluppo che l’ordinamento nazionale ed europeo consentono.