Zona industriale del Follone, Oliverio: “una risorsa viva per la nostra regione”
Sugli interventi necessari per affrontare alcune problematiche dell’agglomerato industriale del Follone di San Marco Argentano il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato, oggi pomeriggio, nella sede dell’azienda Smart Res, gli imprenditori e gli amministratori locali.
Il senso dell’iniziativa nelle parole della sindaca Virginia Mariotti: “un momento di confronto ma soprattutto un’occasione per fare il punto sulle problematiche di questo agglomerato situato in una posizione strategica che favorisce gli investimenti sia per la vicinanza all’autostrada che per la posizione tra due mari. Un momento importante – ha dichiarato – per questo territorio anche perché è la prima volta che un presidente di Regione visita Follone. Grazie presidente perché lei oggi si trova in questo agglomerato che è manchevole di tutto ma soprattutto per la mancata la vicinanza delle istituzioni a questi imprenditori. Per questo la ringrazio a nome di tutti per essere oggi qui. Facciamo in modo che questi titolari d’azienda coraggiosi non si sentano più soli. Io sono fiduciosa”.
All’iniziativa erano presenti molti timprenditori e artigiani della zona, alcuni sindaci dei comuni limitrofi e, tra gli altri, il consigliere regionale Giuseppe Aieta, il delegato del presidente Oliverio per l’agricoltura Mauro D’Acri, la deputata Enza Bruna Bossio, il Parroco Don Sergio Ponzo che ha posto l’accento sulla mancanza del lavoro in Calabria, il Capitano dei Carabinieri Giuseppe Abbrescia che ha parlato di un territorio che può dare molto perché la criminalità è assente: “finora abbiamo avuto solo due tentativi di furti, perciò la zona industriale va migliorata perchè più la gente è contenta e meno delinque”.
Tra gli imprenditori che hanno preso la parola anche il responsabile dell’azienda Smart Res che ha ospitato l’incontro, Luigi Radaelli, il quale ha chiesto aiuti per la gestione dei servizi infrastrutturali e logistici, l’amministratore della Map Sud Fabrizio Audino, venuto apposta da Torino, che si è detto contento di aver scelto San Marco per la sua azienda: “un paese che ci ha accolti e dove abbiamo trovato lavoratori trentenni molto qualificati”.
È poi intervenuto Paolo Rovere dell’Associazione imprenditori del Follone da poco costituita), il quale, dopo aver sottolineato che per creare indotto economico è opportuno creare le infrastrutture necessarie “per far si che le persone abbiano piacere a raggiungere le aziende del sito industriale”, ha ribadito, così come segnalato anche dagli altri titolari di impresa presenti all’incontro, la necessità di intervenire, tra l’altro, sull’illuminazione, sul potenziamento della banda larga, sulle infrastrutture stradali e fognarie.
E le prime risposte a queste segnalazioni sono contenute nell’intervento del commissario straordinario del Corap Rosaria Guzzo che ha illustrato alcuni programmi a breve termine già appaltati dalla Regione.
“ Sarà eseguito – ha detto – un primo intervento, per un importo pari a 800.000 euro, per il rifacimento della pavimentazione stradale e di tutti i sottoservizi (acque bianche – nere e rete idrica) per la strada di penetrazione dell’agglomerato industriale che dalla provinciale attraversa l’agglomerato e si collega alla strada comunale esistente (aziende servite Gennarini, Arte Antica, VegItalia e altre) per complessivi 800 mt di strada da completare. Inoltre è previsto un sistema di videosorveglianza dell’area inserito nel Programma PON del Ministero dell’Interno, con inserimento di videocamere collegate a sistema di controllo centralizzato con sistema attivi di rilevamento targhe e controllo accessi; il completamento della rete a fibra ottica; la progettazione delle opere di completamento dell’agglomerato”
Felice Iracà, dirigente regionale del settore sviluppo economico e attività produttive, ha messo in evidenza come gli uffici della Regione hanno portato avanti il lavoro tenendo conto delle sfide messe in campo dal presidente Oliverio per efficentare al massimo le risorse disponibili ed integrarle con quelle nazionali. Ha quindi ricordato una serie di programmi finanziati con fondi statali e regionali evidenziando gli strumenti previsti dalla riforma 181 che disciplina gli interventi di reindustrializzazione delle aree di crisi che destina 6 milioni di euro di risorse del Mise alle quali si aggiungono altri 5 milioni di euro di finanziamenti regionali e altri 5 sono disponibili sul bilancio regionale.
“Abbiamo scommesso su quest’area industriale” ha detto il presidente Oliverio concludendo l’iniziativa. “Oggi – ha aggiunto – abbiamo raccolto una serie di suggerimenti che terremo da conto per migliorare questa importante area di sviluppo economico”. Ha poi parlato di “processi che si innescano”, come l’istituzione in Calabria della Zes “la prima esperienza che nasce nell’Europa occidentale grazie al nostro impegno”; come i contratti di sviluppo “finanziati con 60 milioni di risorse regionali che si aggiungono agli 80 milioni di fondi nazionali e ai 100 del Cipe”; come la programmazione del bando di alta formazione per formare almeno mille giovani calabresi, laureati e anche diplomati, come agenti digitali, offrendo loro una concreta opportunità d’impiego.
Il presidente ha proseguito rimarcando la scelta della regia unica di governo delle aree industriali con l’accorpamento delle Asi e la nascita del Corap. “Abbiamo abolito i carrozzoni costituendo un’unica struttura, guidata da un commissario già dirigente della Regione, con dentro tecnici dell’amministrazione regionale professionalmente validi, per ricondurre sul binario giusto una strategia industriale di investimenti”.
“I segni di una ripresa ci sono – ha detto ancora Oliverio –, devono essere sostenuti e incrementati. Questo è il nostro obiettivo. Che vogliamo raggiungere partendo anche da questo agglomerato industriale che per le potenzialità che esprime rappresenta una delle zone più promettenti per lo sviluppo dell’economia del territorio e di tutta la Calabria. Questa – ha infine affermato il presidente Oliverio – è una realtà che costituisce una risorsa viva per la nostra regione che noi vogliamo sfruttare pienamente in sinergia coi i validi imprenditori che in quest’area hanno scelto di investire in termini economici e umani”. p.g.