Vogliamo realmente questo?
Gira tra i lavoratori del terminal MCT del porto di Gioia Tauro una bozza di accordo per la
contrattazione di secondo livello. Seppur non ufficiale ci permettiamo di valutarne il contenuto
almeno nei punti che riteniamo critici.
Il sistema di premiazione dei lavoratori, a quanto si evince dalla suddetta bozza, si basa
esclusivamente sui risultati ottenuti dal singolo lavoratore e/o dalla squadra di lavoro e sulla
presenza del lavoratore stesso.
Notiamo numerose criticità a riguardo: in primo luogo riteniamo doveroso che vista la complessità
del ciclo produttivo che caratterizza le attività del terminal, una sostanziosa parte del budget
impiegato per i premi produttività sia destinata a tutti i lavoratori, indistintamente, e che solo il
restante sia invece ripartito secondo dei parametri più soggettivi quali presenza a lavoro etc. Il
sistema di premiazione così come previsto tende a “ottimizzare” il lavoro basandolo sulla singola
prestazione giornaliera pone quindi alcune criticità che riteniamo inaccettabili:
– Inserisce il monitoraggio del singolo lavoratore.
– mette a rischio la sicurezza del lavoratore (cosa espressamente vietata dall’. Art.52 del CCNL) –
istituisce di fatto categorie distinte di lavoratori.
– non si basa su dati oggettivi né verificabili dal lavoratore.
– impedisce al lavoratore che abbia raggiunto il premio di fruirne in caso di malattia.
– non riconosce al lavoratore il 3% del “budget premio” previsto dalla legge indipendente dalla
malattia.
In definitiva si tratta di un sistema di premiazione puramente “datoriale” penalizzante per il
lavoratore e in alcuni punti rigettato addirittura dalle segreterie nazionali dei sindacati confederali
in sede di contrattazione nazionale.
In sostanza ci troviamo a ribadire che, qualora questa fosse la proposta di accordo, ci ritroveremo
con un contratto integrativo che, non solo non risulta migliorativo, ma va a ledere i diritti acquisiti
dei lavoratori; un accordo che peggiora quello in atto, nella parte del premio produzione non
aggiunge nulla economicamente bensì rimodula in modo discriminante (condizionandolo anche ad
eventuali danni e provvedimenti disciplinari in assenza di una commissione di garanzia).
A margine (ma non con meno importanza) occorre evidenziare che gli aumenti previsti da tale
bozza per le “parti fisse” (flessibilità, domeniche etc.) non sono neanche lontanamente congrui all’
inflazione attuale e men che meno alla lunghissima vacanza contrattuale.
A proposito di vacanza contrattuale occorre sottolineare come l’una tantum proposta è irrisoria
(60€ lordi per ogni anno senza integrativo).
L’accordo per la lavanderia prevede una cifra neanche lontanamente vicina a quanto stabilito nelle
sentenze vinte dai lavoratori in sede di giudizio, motivo per il quale ovviamente viene inserita la
cosiddetta tombale.
Non si fa alcun riferimento ai tempi di vestizione che noi consideriamo a tutti gli effetti tempi di
lavoro.
Il lavoratore oltretutto subisce quotidianamente attacchi personali.
A chi giova tutto questo?
Il sindacato rappresenta davvero i lavoratori o piuttosto la
controparte?
Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base
SEGRETERIA NAZIONALE
SETTORE PORTI