Vibo, inaccettabile la situazione dell’ospedale

Esprimere un qualsiasi sentimento di vergogna per quanto sta accadendo all’ospedale civile di Vibo Valentia, dove una donna anziana ultranovantenne ricoverata da sabato per la rottura del femore ancora deve essere operata ed il ritardo dell’intervento chirurgico, che doveva avvenire entro un paio di giorni dall’arrivo nel nosocomio, è dovuto alla mancanza di anestesisti, è un qualcosa di inaccettabile e vergognoso.

Della situazione dello Jazzolino, noi di Azione Identitaria, ce ne siamo occupati un anno fa, all’indomani dell’ennesimo decesso di un paziente nella stessa struttura ospedaliera, con un presidio dinanzi all’ospedale in cui fu affrontata, parlando con cittadini e giornalisti, tutta la criticità della sanità in Calabria e delle condizioni in cui sono lasciati i presidi sanitari nella nostra regione.

Su quest’altra pagina triste e drammatica della sanità, che vede purtroppo ancora la città di Vibo al centro dell’attenzione, non posso che esternare il mio rammarico e la mia rabbia poiché, ormai, in Calabria gli ospedali pubblici sono stati ridimensionati e depotenziati di personale medico e paramedico. Il blocco del turn-over ha aggravato ulteriormente la situazione e a fronte di questo vero e proprio sfacelo ci troviamo un commissario, come il dottore Scura, che non è riuscito neppure a garantire la convenzione con le strutture private nella Regione che, in casi come la signora di Briatico che aspetta ormai da giorni di essere operata, avrebbero potuto costituire una rapida soluzione con un trasferimento d’urgenza presso una clinica convenzionata in Calabria.

Sono molti anni che tutti gli ospedali in Regione lavorano sotto-organico e proprio la scorsa estate ho avuto modo di raccogliere le testimonianze dei continui disagi operativi da parte del personale medico dell’ospedale di Locri, in occasione di un altro nostro presidio di protesta per evitare la chiusura del reparto di dialisi estiva, a causa dello stesso motivo: la mancanza di personale.

Ogni anno per effetto dei pensionamenti gli ospedali della Calabria sono i più colpiti da questo effetto domino sui reparti, la mancanza di specialisti, primari, medici ed infermieri mette a serio rischio non solo la salute dei cittadini ma anche l’operato e la condotta degli stessi addetti ai lavori, che svolgono l’attività nelle corsie dei nostri nosocomi spesso con turni massacranti e senza alcun riposo settimanale e, quindi, in estreme condizioni precarie.

Alla luce di quanto sta accadendo all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia invito il neo-ministro alla sanità, Grillo, a scendere urgentemente in Calabria per visitare i nostri ospedali, soprattutto quelli dove con una certa frequenza si verificano casi di malasanità o di pessima gestione dei casi clinici.

Il Piano di Rientro di un debito sanitario, che da quando la Regione è stata commissariata (luglio 2010) non ci è ancora dato sapere a quanto ammonti, rappresenta una vera e propria spada di Damocle sull’utenza, costretta spesso ad emigrare fuori regione per casi urgenti e che ora sta riscontrando difficoltà anche per un intervento che può essere classificato di “routine”, come quello al femore della povera signora di Briatico, che rischia di avere conseguenze ben più drammatiche se non si interviene tempestivamente.

Igor Colombo

Coordinatore regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA