Vertenza Bper Banca, Cisl: “A rischio 16 posti di lavoro. Pronti alla mobilitazione”

Le segreterie regionali di Fist Cisl e Cisl Calabria attaccano la decisione dei vertici dell’istituto di credito di delocalizzare a Bologna alcune attività del polo di Crotone: “Scelta incomprensibile”

CROTONE 24 OTTOBRE 2019 – “Forte preoccupazione e sconcerto nell’apprendere la vostra decisione di trasferire a Bologna le lavorazioni attualmente svolte nel Polo di Crotone (unica lavorazione esistente in Calabria), che determinerà la perdita sul territorio di 16 postazioni lavorative”. Così le segreterie regionali di First Cisl e Cisl si rivolgono, in una missiva, ai vertici della Bper Banca. “Evidenziamo anzitutto che tale volontà – denunciano – non è coerente con le stesse dichiarazioni aziendali circa la validità e la professionalità delle suddette lavorazioni. Inoltre determinerà un ulteriore e sempre più gravoso impoverimento dei nostri territori verso i quali Bper Banca, invece, ha sempre dichiarato di mantenere una sua specifica vocazione. Questa vostra determinazione peraltro, non è neanche minimamente controbilanciata dalla manifestata volontà di voler procedere ad un certo numero di nuove assunzioni nell’ambito della direzione territoriale Mezzogiorno che, giova ricordare, è già fortemente penalizzata allo stato attuale, con numeri già da Voi acclarati”.
“La nostra organizzazione sindacale è fortemente preoccupata – aggiungono – e non riesce a comprendere le motivazioni a sostegno di questa decisione. Ci sorprende l’ostinazione nel non voler proporre un’alternativa, stabile e dignitosa, alla perdita di queste postazioni lavorative. Così come ci risulta incomprensibile come mai la stessa Azienda che afferma di voler puntare su smart-working e hub-working intenda poi pervicacemente accentrare delle lavorazioni periferiche”.
Da qui l’appello ai vertici dell’istituto di credito “a voler riconsiderare la vostra decisione, al fine di evitare un ulteriore e gravosa penalizzazione di un territorio che mentre da tutti viene attenzionato per il rilancio economico e industriale del Paese, poi nei comportamenti viene di fatto ‘buttato a mare’”. “In caso contrario – annunciano in conclusione – vi preannunciamo fin d’ora ulteriori iniziative a difesa dei lavoratori e dei territori”.