Unical, la lezione pedagogica di Sandra Savaglio al corso di Mario Caligiuri
RENDE (21.3.2017) – Sandra Savaglio è un’astrofisica alla quale nel 2004 “Time”, uno dei settimanali più prestigiosi del mondo, ha dedicato la copertina, come simbolo dei ricercatori stranieri che studiavano negli Stati Uniti. Sandra Savaglio è calabrese ed ha fatto ricerca negli Stati Uniti e in Germania. Adesso è rientrata all’Università della Calabria dove si è laureata e dove svolge parte della sua attività. La ricercatrice ha raccontato la sua esperienza agli iscritti dell’insegnamento di pedagogia della comunicazione tenuto da Mario Caligiuri, nell’ambito del corso di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche dell’Universita della Calabria.
La scienziata ha spiegato agli studenti il valore dell’impegno educativo, precisando che “la cosa più importante è studiare bene”. Chi fa ricerca – ha spiegato “si pone sempre al confine della conoscenza e il nostro destino è quello di studiare costantemente, rimanendo sempre umili nei confronti della cultura”. Savaglio ha poi detto che “la ricerca supera tutti i muri perché è globale e può dare un contributo decisivo per fare dialogare popoli e lingue, terre e dei”. Inoltre ha invitato gli studenti a essere sempre curiosi perché tante scoperte scientifiche e innumerevoli stimoli vengono comunicati dalla TV e da internet. Infine ha spiegato il paradosso del “vantaggio degli ultimi della classe”, precisando che la Calabria ha tante cose da offrire e può avere un grande futuro. Siamo considerati come una delle zone più sottosviluppate d’Europa ma invece abbiamo ampi spazi di crescita ed è qua che si può fare la differenza. È proprio questa la ragione che mi ha indotto di associare al top della ricerca, come quella che avviene in Germania, anche la mia attività di studiosa all’Università Calabria”. Savaglio si è confrontata con gli studenti ai quali ha anche spiegato che “la ricerca italiana nel mondo conta moltissimo anche se non ne abbiamo consapevolezza, perché assai erroneamente riteniamo di essere più ignoranti degli altri”. Ha concluso sintetizzando la lezione Mario Caligiuri che nel 2006 ha scritto con Sandra Savaglio il libro “Senza attendere. Ricerca, educazione e democrazia”, pubblicato da Rubbettino.
La scienziata ha spiegato agli studenti il valore dell’impegno educativo, precisando che “la cosa più importante è studiare bene”. Chi fa ricerca – ha spiegato “si pone sempre al confine della conoscenza e il nostro destino è quello di studiare costantemente, rimanendo sempre umili nei confronti della cultura”. Savaglio ha poi detto che “la ricerca supera tutti i muri perché è globale e può dare un contributo decisivo per fare dialogare popoli e lingue, terre e dei”. Inoltre ha invitato gli studenti a essere sempre curiosi perché tante scoperte scientifiche e innumerevoli stimoli vengono comunicati dalla TV e da internet. Infine ha spiegato il paradosso del “vantaggio degli ultimi della classe”, precisando che la Calabria ha tante cose da offrire e può avere un grande futuro. Siamo considerati come una delle zone più sottosviluppate d’Europa ma invece abbiamo ampi spazi di crescita ed è qua che si può fare la differenza. È proprio questa la ragione che mi ha indotto di associare al top della ricerca, come quella che avviene in Germania, anche la mia attività di studiosa all’Università Calabria”. Savaglio si è confrontata con gli studenti ai quali ha anche spiegato che “la ricerca italiana nel mondo conta moltissimo anche se non ne abbiamo consapevolezza, perché assai erroneamente riteniamo di essere più ignoranti degli altri”. Ha concluso sintetizzando la lezione Mario Caligiuri che nel 2006 ha scritto con Sandra Savaglio il libro “Senza attendere. Ricerca, educazione e democrazia”, pubblicato da Rubbettino.